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Cervicale: come curarla

Cervicale è il termine che identifica un dolore nella parte posteriore del rachide cervicale. Si tratta di una condizione importante sia per diffusione che per impatto sulla vita quotidiana.

Donna che soffre di cervicalgia

Di Cerba HealthCare Italia
Cervicalgia è il termine scientifico che identifica un dolore nella parte posteriore del rachide cervicale. Ad essere coinvolte nel processo infiammatorio sono le vertebre deputate al sostegno del collo e della testa. Si tratta di una condizione importante sia perchè è estremamente comune nella popolazione sia perchè, a seconda dell’intensità e della persistenza nel tempo, può avere un impatto notevole sulla vita di tutti i giorni in chi ne è colpito.

Conoscere la struttura del collo per capire la cervicale

Per capire al meglio le cause della cervicale, è opportuno descrivere brevemente quali sono le strutture importanti della regione di cui si sta parlando. La colonna vertebrale infatti risulta divisa in più porzioni: di queste la più alta è la regione cervicale, composta da 7 vertebre. Ciascuna vertebra è divisa dalla precedente e dalla successiva mediante il disco intervetrebrale. Al centro della colonna inoltre decorre il midollo spinale e da quest’ultimo si originano i nervi spinali, che emergono proprio tramite dei fori sulle vertebre per poi andare in periferia, per esempio a livello dei muscoli. Da non dimenticare, infine, che attorno a queste componenti ossee, articolari e nervose ci sono muscoli, tendini e legamenti, anch’essi possibile sede di processi patologici.

Quali sono le cause della cervicale?

Il dolore al collo può essere dovuto alle cause più svariate. Le più comuni sono la postura scorretta – ad esempio legata ad alcune professioni, come l’impiegato d’ufficio ma anche il tassista o l’autista di bus –, l’ esposizione a correnti d’aria (classicamente nota come “colpo di freddo”) e l’eccessiva tensione sui muscoli cervicali, a sua volta provocata dall’utilizzo di un materasso e cuscini inadeguati oppure dallo stress eccessivo.
In tutti questi casi il dolore insorge in maniera graduale e non improvvisa, diventando a volte una costante della vita quotidiana, e anche se spesso non ha un’intensità molto forte, risulta ugualmente fastidioso.

Oltre a queste, vi sono altre cause meno frequenti:
  • colpo di frusta, nel quale in seguito a cadute o incidenti stradali il collo viene piegato oltre le sue naturali potenzialità, andando a stirare eccessivamente tendini, muscoli e legamenti
  • degenerazione dei dischi intervertebrali, spesso legata all’età
  • ernia del disco, in cui la componente più centrale del disco stesso, dalla consistenza gelatinosa, tende a fuoriuscire, comprimendo i nervi oppure il midollo spinale
  • ipercifosi dorsale, ovvero un’esagerazione di quella che è la curvatura normale della parte alta della colonna vertebrale
  • iperlordosi lombare, come la precedente, ma la curvatura è opposta ed è nella parte inferiore della schiena
  • traumi
  • osteofiti, cioè piccole sporgenze che si originano – in questo caso – dalle vertebre, legate di solito all’artrosi
  • sport di potenza, che vadano a sollecitare pesantemente sulla colonna cervicale
  • artrite reumatoide, una patologia infiammatoria che può colpire anche questa regione
  • meningite, piuttosto rara ma da non escludere se vi sono anche alcuni sintomi neurologici specifici riconoscibili dal medico
  • tumori, specialmente sottoforma di metastasi originatesi da un altro tumore primario – anche quest’evenienza è però meno frequente
Donna con dolore alla cervicale

Fattori di rischio legati alla cervicale

Avendo visto quali sono le cause principali dei dolori alla cervicale, è facile intuire quali siano le persone più a rischio:
  • anziani, nei quali sono più frequenti sia le patologie degenerative del disco che l’artrosi
  • lavoratori che utilizzano per diverse ore il computer oppure che guidano molto, in quanto possono essere assunte posture scorrette
  • fumatori, dal momento che il fumo è causa di diminuzione della densità ossea nonchè di degenerazione del disco
  • individui molto stressati o ansiosi

Sintomi della cervicale

La cervicale provoca una sintomatologia abbastanza tipica, chiamata comunemente “torcicollo”. In questa situazione si presenta quindi dolore, accompagnato in genere da una limitazione nel movimento del collo oppure da una sensazione di rigidità e tensione. Quando poi si ha l’interessamento delle strutture nervose, possono esserci anche intorpidimento o formicolio delle braccia e delle mani – in questo caso si parla di sindrome cervico-brachiale. Inoltre, in qualche individuo possono presentarsi sintomi neurologici, come vertigini, alterazioni della vista o disturbi nella deglutizione – che non sono quelli relativi alla meningite di cui si parlava in precedenza – e questa associazione prende il nome di sindrome cervico-cefalica

Come diagnosticare la cervicale

Un primo ruolo fondamentale è rivestito dalla raccolta di informazioni del paziente, circa le sue abitudini, il lavoro, l’eventuale esposizione ad eventi traumatici ecc. A seguire vengono utilizzate indagini strumentali come la radiografia, in grado di individuare alterazioni delle ossa come per esempio la comparsa di osteofiti, la TAC, la Risonanza Magnetica, che oltre alle vertebre visualizza anche le strutture circostanti, come i nervi e i muscoli, offrendo una panoramica più ampia sui possibili processi patologici. L’ Elettromiografia, un’analisi della funzionalità dei muscoli periferici in grado di mostrare anomalie nella conduzione dei nervi spinali.

Medico prescrive diagnosi di cervicalgia

Come curare la cervicalgia

Esistono molti modi per trattare la cervicale, da quelli più semplici ai più invasivi:
  • esercizi per diminuire la tensione muscolare, vengono prescritti in genere da un fisioterapista e per ottenerne i benefici è necessario eseguirli con costanza e lentamente, senza esagerare con la velocità per non rischiare di aggravare ulteriormente il quadro
  • farmaci per alleviare il dolore, sia di tipo antinfiammatorio – somministrati come crema o per bocca, o ancora più raramente ed in casi gravi iniettati direttamente in sede – che anestetici locali, derivati oppiodi o miorilassanti
  • collare ortopedico, solo se prescritto da una figura competente – spesso viene consigliato in caso di trauma da colpo di frusta
  • terapia di ossigeno-ozono, effettuando un’iniezione nella regione cervicale di questa miscela, perchè l’ozono ha un potere antinfiammatorio – utilizzata in genere per l’ernia
  • medicina alternativa, tra cui la massoterapia – cioè le tensioni muscolari vengono ridotte facendo dei massaggi – o l’agopuntura
  • chirurgia, soprattutto in caso di ernia – in tal caso esistono sia delle tecniche più tradizionali come la discectomia (cioè la rimozione parziale o totale del disco) sia modalità più moderne ad esempio l’impianto di protesi discali artificiali che danno un vantaggio in termini di movimento e funzionalità
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