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Allergia: capiamola con i test allergologici

L'allergia in poche parole e come combatterla con i test allergici

Un ragazzo che soffre di allergia rinite allergica

Di Cerba HealthCare Italia
L’allergia è una reazione, a volte anche violenta, del nostro sistema immunitario, che si scatena in risposta a un allergene, percepito dall’organismo come agente estraneo, quindi potenzialmente minaccioso per il nostro corpo che cerca una difesa.
Gli allergeni possono essere rappresentati da una serie di sostanze come polvere, muffa, peli di animali, pollini, determinate tipologie di alimenti, materiali, acari e insetti. Di conseguenza tanti sono i modi in cui si manifesta un’allergia. I fenomeni di intolleranza non devono essere confusi con quelli dell’allergia. I meccanismi coinvolti sono diversi, così come anche i test diagnostici per le intolleranze sono differenti da quelli per le allergie.

Il consulto medico e i test allergici sono fondamentali per una corretta diagnosi, identificare gli allergeni e seguire l’evoluzione della malattia. Oltre alle informazioni raccolte durante la consultazione (sintomi, storia della malattia, esposizione ad allergeni), il medico ha a sua disposizione test biologici di qualità.

Esistono infatti esami del sangue per lo screening delle allergie che possono aiutare a confermare o escludere la diagnosi se il medico lo sospetta. Altri esami come i test delle allergie e di identificazione, permettono anche di trovare gli allergeni responsabili dei sintomi o di personalizzare la cura.

Allergia: cos’è?

È una risposta inappropriata e dannosa del nostro corpo, chiamata reazione di ipersensibilità. Questa reazione è innescata dall’esposizione a una sostanza nel nostro ambiente che normalmente dovrebbe essere tollerata, l’allergene.

È legata alla sintesi da parte del nostro organismo di anticorpi specifici, immunoglobuline E o IgE. Sono questi anticorpi che interagiranno con un allergene per innescare la reazione allergica.

Il meccanismo si svolge in due fasi. Al primo contatto, il corpo diventa sensibilizzato all’allergene e produce IgE. È dal 2° contatto che compaiono i sintomi, definendo l’allergia. Questi anticorpi determinano il rilascio di sostanze, come l’istamina, che provocano vari sintomi in relazione all’organo coinvolto.

Perché diventiamo allergici?

C’è una predisposizione familiare all’allergia. Infatti, un individuo che non ha un genitore allergico avrà un rischio del 5-15% di sviluppare un’allergia, mentre un individuo con entrambi i genitori allergici avrà un rischio del 40-60%. La tendenza individuale o familiare ad essere allergici è quindi chiamata  atopia.

Anche il nostro ambiente e l’esposizione agli allergeni svolgono un ruolo importante nell’insorgenza dell’allergia. Pertanto, lo stile di vita, la dieta o l’occupazione influenzano lo sviluppo e l’evoluzione della sensibilizzazione allergica.

I soggetti allergici sono in costante aumento e le allergie in continua evoluzione nei paesi industrializzati, tanto da riguardare, ad esempio, un quarto della popolazione francese. In particolare, la più comune allergia che si riscontra è la rinite allergica o febbre da fieno.

Quali sono i sintomi dell’allergia?

Una ragazza soffre di allergia cutanea che provoca prurito e macchie evidenti

I sintomi osservati sono molto diversi e possono essere riscontrati anche in altre patologie. La diagnosi non può quindi basarsi esclusivamente sulla presenza di questi sintomi.

I seguenti sono sintomi che interessano l’apparato respiratorio:
  • Rinite: prurito, naso che cola, starnuti
  • Congiuntivite: prurito, arrossamento, lacrimazione
  • Tosse
  • Asma: respiro sibilante, tosse, difficoltà respiratorie, costrizione toracica
Oltre ai sintomi sopra indicati è possibile anche soffrire di sintomi digestivi (diarrea, vomito, disturbi della crescita) e/o cutanei (eczema, orticaria).

A volte le reazioni sono più gravi e possono essere pericolose per la vita: angioedema (gonfiore delle mucose delle vie aeree superiori che può portare a rischio di asfissia) e shock anafilattico (reazione allergica esacerbata che causa ipotensione e insufficienza respiratoria grave). È fondamentale quindi sottoporsi agli adeguati controlli e a un test allergologico in modo tale da individuare il problema specifico per poterlo controllare.

Le allergie da polline si presentano con una certa stagionalità e sono determinate da alcuni tipi di piante che producono e rilasciano nell’ambiente i differenti tipi di polline che entrano nelle nostre vie respiratorie.

Normalmente non percepiamo differenze ma le persone allergiche percepiscono fastidio nella respirazione perché entrando nelle vie aere, il polline può causare il classico “raffreddore da fieno” (rinite allergica) che nei casi più gravi può provocare attacchi di asma. La reazione causa un’irritazione e di conseguenza sintomi come:
  • Forti mal di testa
  • Starnuti, pruriti al naso e riduzione dell’olfatto
  • Fastidi agli occhi (come arrossamento degli occhi, gonfiore, lacrimazione)
  • I sintomi di un’allergia alimentare, potrebbero palesarsi con reazioni come male alla testa, stitichezza, flatulenza, macchie e insonnia. Altri possibili sintomi, più forti e pericolosi, risultano essere:
  • Gonfiori
  • Abbassamento di pressione
  • Problemi respiratori o cardiorespiratori.

Evoluzione delle allergie

Spesso l’allergia inizia nei neonati, ma può comparire a qualsiasi età. Nei bambini sotto i 2 anni gli allergeni coinvolti sono generalmente di origine alimentare e l’allergia si manifesta con sintomi cutanei (eczema) o digestivi (diarrea, ritardo della crescita).

Nella maggior parte dei casi, l’allergia alimentare scompare quando il bambino cresce. Ma nel tempo possono comparire nuove sensibilizzazioni. Pertanto, negli adolescenti e negli adulti, sono principalmente gli allergeni respiratori ad essere coinvolti, causando rinite, congiuntivite o asma allergica.

Una persona allergica al polline può manifestare reazioni anche in seguito all’ingestione di alimenti di origine vegetale. Si tratta di reazioni incrociate, dovute a una forte somiglianza di alcune molecole contenute nel polline con quelle contenute nella frutta e nella verdura.

I sintomi e le sensibilizzazioni si evolvono quindi nel corso della vita di un individuo e con il test allergico si può individuare l’allergene.

Le persone con allergie sono più spesso polisensibilizzate (80%), con una media di 3 allergeni coinvolti. È l’esposizione cumulativa a tutti questi allergeni che scatena i sintomi.

È quindi molto importante conoscere tutti gli allergeni responsabili dei sintomi e seguirne l’evoluzione grazie ai test allergologici. Ciò consente di ottimizzare misure preventive e trattamenti per migliorare la qualità della vita.

A cosa puoi essere allergico?

  • Alcuni allergeni si trovano nell’aria, questi sono allergeni respiratori: alcuni allergeni respiratori sono presenti nell’ambiente tutto l’anno e causano sintomi perenni. I più importanti sono gli acari della polvere, gli animali domestici (gatto), le muffe e gli scarafaggi.
  • Altri allergeni sono presenti nell’aria solo per una parte dell’anno: si tratta dei pollini. I due principali pollini ad alto rischio allergico sono il polline di betulla e il polline di graminacee. La loro presenza nell’aria varia a seconda della regione e del clima
  • Altri allergeni vengono ingeriti, questi sono allergeni alimentari: gli alimenti implicati nelle allergie alimentari variano a seconda del paese e delle abitudini alimentari. Gli allergeni alimentari a volte possono essere responsabili di sintomi respiratori e viceversa.
Una ragazza soffre di allergia al pelo degli animali

Diagnosi biologica delle allergie

I test allergologici possono essere effettuati a qualsiasi età, a partire da un esame del sangue. Non richiedono il digiuno o l’interruzione del trattamento.

Altri esami del sangue rispondono alla domanda: a cosa sono allergico? In caso di screening positivo, le informazioni raccolte durante il consulto medico fanno sospettare 1 o più allergeni. I dosaggi delle IgE specifiche per questi allergeni (ad esempio: IgE specifiche della betulla) consentono di concludere in caso di esito positivo della sensibilizzazione. 

Infine, esami più specialistici, prescritti dall’allergologo, possono permettere di adattare e personalizzare la cura: si tratta delle IgE specifiche degli allergeni molecolari o ricombinanti. Questi test dell’allergia aiutano l’allergologo, ad esempio, a prevedere la gravità dei sintomi o ad adattare la dieta.

E se sono allergico?

In caso di allergia alimentare

L’allergene identificato deve essere completamente o parzialmente rimosso dalla dieta. Queste misure di evitamento alimentare possono essere affinate con la competenza di un allergologo, utilizzando esami del sangue molto specifici: dosaggi IgE specifici di allergeni molecolari o ricombinanti. L’obiettivo è ridurre al minimo gli sgomberi per il comfort della persona allergica.

possibili alimenti che possono causare allergie alimentari o che causano allergia

In caso di allergia respiratoria

Gli interventi (come ad esempio la rimozione di tappeti per rimuovere, o comunque ridurre la quantità di acari della polvere) possono consentire di diminuire la quantità di allergeni presenti nell’ambiente. Queste misure possono essere integrate da trattamenti utilizzati per alleviare o eliminare i sintomi (come ad esempio i trattamenti antistaminici). Ma questi trattamenti non curano l’allergia, servono solo a placarla momentaneamente.

Esistono inoltre, trattamenti che agiscono sulle cause delle allergie e possono quindi eliminare definitivamente i sintomi: desensibilizzazione o immunoterapia specifica, trattamenti a lungo termine.

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