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Come prevenire l’osteoporosi

Oggi l’osteoporosi rappresenta uno dei problemi a cui sono maggiormente soggette le donne in menopausa.

Effetto dell'osteoporosi sulle ossa

Di Dott. Giuseppe Fagnano

Cos’è l’osteoporosi

L’osteoporosi porta ad un deterioramento progressivo della struttura scheletrica, con riduzione del diametro dell’osso e conseguente calo di resistenza meccanica; ne derivano dolori frequenti, schiacciamenti vertebrali ed un sensibile incremento della possibilità di fratture, prima fra tutte quella del femore.

Anche se la perdita di materia ossea avviene per gran parte della vita è oramai certo che la menopausa accentui in maniera importante il processo;

questo perché esiste una stretta correlazione tra la carenza di estrogeni (tipica della menopausa) e la perdita di osso.


Questa malattia dell’apparato scheletrico viene accentuata se ci si trova in presenza di alcuni fattori chiave quali fumo, alcol, o alcune patologie come malattie renali croniche, ipertiroidismo e diabete mellito.

Osteoporosi: l’azione di osteoclasti, osteoblasti e ormone parotideo

Annualmente circa il 10% dell’intera massa ossea viene rinnovato, grazie all’azione congiunta di due tipi di cellule: osteoclasti ed osteoblasti.

I primi deputati alla distruzione ed al successivo riassorbimento dell’osso, i secondi atti a depositare la matrice ossea (osteoide) successivamente indurita dalla precipitazione di calcio e fosfati.

Di notevole importanza è anche il ruolo svolto dall’ormone parotideo, dalla calcitonina e dalla vitamina D, che stimola l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale.

L’azione di questi è fortemente correlata alla quantità di estrogeni presenti: per questo durante la menopausa diminuendo la quantità di estrogeni, diminuisce sensibilmente il riassorbimento intestinale e renale di calcio.

Diagnosi di osteoporosi

Ad oggi esistono metodiche diagnostiche estremamente precise e poco invasive per verificare la presenza o meno della patologia; tra queste quella di riferimento è senza dubbio la Mineralometria Ossea Computerizzata (M.O.C.), che permette di valutare in maniera accurata il patrimonio minerale dello scheletro e conseguentemente il rischio di fratture.

Se a questo si aggiunge un prelievo ematico per verificare il dosaggio della vitamina D l’analisi risulta ancora più accurata.

Diversi studi hanno dimostrato, inoltre che, ad oggi, per la prevenzione della perdita e per l’incremento del trofismo osseo, i risultati più incoraggianti si ottengono grazie al trattamento riabilitativo.

Un trattamento che deve basarsi sul migliorare forza, equilibrio, resistenza e mobilità articolare del soggetto osteoporotico.

Il programma riabilitativo per l’osteoporosi

Il programma riabilitativo si deve basare su esercizi personalizzati alle caratteristiche individuali e alla singola valutazione del paziente.

Diversi studi hanno, inoltre, dimostrato che il tipo di intervento dipende anche dall’età e dal sesso del paziente.
Nelle donne è più utile, al fine di prevenire la perdita ossea, l’attività fisica con carico, come camminate o jogging.Negli uomini risulta più utile svolgere esercizi di rinforzo e allungamento muscolare.

Per concludere, si può tranquillamente affermare che tramite adeguati esami diagnostici, puntuali valutazioni e appropriati programmi di riabilitazione si può sensibilmente migliorare la qualità di vita del paziente osteoporotico.

Presso le nostre strutture Cerba HealthCare è possibile effettuare quanto sopra descritto.

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