Il team di Cerba HealthCare Emilia-Romagna offre un percorso completo ai pazienti oncologici, con consulenza pre- e post-test
C’è una sottile linea che unisce progresso e umanità, innovazione e sensibilità, e su questa linea si muove Cerba HealthCare Emilia-Romagna. Un esempio straordinario di questa unione è la recente pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale “Familial Cancer” del paper Hereditary Breast and Ovarian Cancer genetic testing in unselected patients: example of private supplementation of public healthcare service, un risultato che getta nuova luce sull’integrazione tra sanità pubblica e privata.
Un percorso strutturato dedicato ai test genetici per la predisposizione ereditaria al carcinoma di mammella e ovaio
Il cuore di questo lavoro, ideato e coordinato dal Dottor Sergio Tempesta insieme a un team di eccellenze composto da Francesca Fiorentino, Federica Balducci, Laura Marullo e Laura Cardarelli e dai medici genetisti dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, è un percorso strutturato dedicato ai test genetici per la predisposizione ereditaria al carcinoma della mammella e dell’ovaio (BRCA1-2).
Un percorso che si distingue non solo per l’alta professionalità, ma anche per un’attenzione costante alle esigenze emotive e pratiche dei pazienti, che qui trovano risposte chiare e un supporto concreto.
Cosa rende questo modello così speciale?
A differenza di molti altri centri privati, Cerba offre un percorso completo, che parte dalla consulenza genetica pre-test con personale sanitario qualificato, passa attraverso l’analisi molecolare e culmina con la consulenza genetica oncologica post-test con un medico genetista. Un iter pensato per accompagnare i pazienti nella comprensione dei risultati e nelle scelte successive, garantendo supporto e riducendo al minimo ansia e stress. Un approccio che rappresenta un esempio virtuoso di come la medicina moderna debba mettere la persona al centro, con un equilibrio fra tecnologia e relazione umana. Come spiega il Dottor Tempesta:
«Immaginate una persona che si sottopone al test BRCA in un centro qualsiasi. Riceve il referto, magari senza alcuna consulenza, e si trova sola a interpretare il risultato. Se negativo (assenza di varianti patogenetiche), rischia di trascurare la necessità di controlli periodici; se positivo (presenza di varianti patogenetiche), può andare nel panico e non sapere a chi rivolgersi. Questo approccio crea confusione e rischia di lasciare indietro proprio chi avrebbe più bisogno di aiuto».
Cerba supera questa lacuna grazie alla consulenza post-test, che non si limita alla spiegazione dei risultati, ma fornisce un piano d’azione chiaro: dal rassicurare i pazienti negativi al guidare i portatori di mutazioni verso strutture specializzate del Servizio Sanitario Regionale. Questo non solo allevia l’ansia, ma garantisce un’assistenza continua e di qualità.
In un panorama sanitario dove i criteri regionali per l’accesso gratuito al test BRCA sono stringenti, Cerba offre una soluzione per chi rimane escluso, ma che desidera saperne di più sul suo profilo di rischio genetico. Il modello è un supporto per i pazienti, ma anche un ponte che collega efficienza privata e responsabilità pubblica, evidenziando che entrambe possono collaborare con successo.
La pubblicazione su “Familial Cancer” non solo sottolinea questa integrazione, ma dimostra anche l’utilità clinica del modello Cerba.
In alcuni casi, infatti, il percorso strutturato ha permesso di identificare persone a rischio di carcinoma ereditario a seno e/o ovaio che sarebbero sfuggite ai criteri regionali, intercettando così pazienti che altrimenti non avrebbero ricevuto il supporto necessario.
Pannello multi-genico per estendere l’analisi ad altri geni oltre a BRCA1-2
Un altro aspetto innovativo del modello Cerba è l’utilizzo del pannello multi-genico, che estende l’analisi ad altri geni oltre a BRCA1-2. Questo approccio ha permesso di individuare pazienti portatori di mutazioni in geni diversi da BRCA1-2, ad alto e moderato rischio, consentendo l’applicazione di programmi di sorveglianza personalizzati. È un passo decisivo verso una medicina sempre più mirata, capace di adattarsi alle peculiarità di ogni singolo paziente.
Dietro questo successo c’è un team che unisce competenza, passione e una profonda umanità.
Come sottolinea il Dottor Tempesta,
«Questo lavoro rappresenta il nostro impegno per offrire un servizio che non si limita all’aspetto tecnico, ma che mette al centro la persona, con le sue paure, le sue speranze e la sua necessità di sentirsi compresa».
Il lavoro pubblicato, quindi, non è solo un traguardo scientifico, ma un riconoscimento al valore di un modello che continua ad evolversi e guarda al futuro senza dimenticare l’importanza di ogni singolo paziente. Cerba HealthCare Emilia-Romagna continua così a dimostrare che la vera innovazione non è solo nei risultati, ma anche nel modo in cui si arriva a quei risultati: con competenza, rispetto e una visione chiara del significato di “prendersi cura”.
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