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Dermatite atopica, cause, sintomi e diagnosi 

Dermatite atopica, cause, sintomi e diagnosi 

Di Cerba HealthCare Italia

La dermatite atopica (o eczema atopico) è un disturbo infiammatorio della pelle, non infettivo, il cui esordio coincide spesso con l’età pediatrica.

Questa malattia tende a diventare cronica, anche se può andare in completa remissione per lunghi periodi di tempo; le manifestazioni tipiche dell’infiammazione della pelle (prurito, eritema, secchezza, desquamazione, crosticine) possono comunque ricomparire all’improvviso, per l’azione di determinati fattori corresponsabili e favorenti.

Quali sono le cause della dermatite atopica?

Il meccanismo che causa la dermatite atopica è complesso, e riguarda diversi ambiti come quello genetico, immunologico ed ambientale. In generale si può dire che la malattia è associata al contatto con sostanze, tra cui allergeni, microbi ed irritanti, che causano l’infiammazione 

Quali sono le sedi più colpite?

Le sedi del corpo più colpite, solitamente, sono:

  • Mani
  • Piedi
  • Piega interna del gomito
  • Piega interna del ginocchio
  • Polsi
  • Viso
  • Collo
  • Torace

Una caratteristica tipica della dermatite atopica è la comparsa improvvisa di chiazze arrossate. Inoltre, se questa condizione viene trascurata, la pelle può ispessirsi a causa del ripetuto grattamento e la dermatite può cronicizzare con un fenomeno detto lichenificazione.

I fattori scatenanti della dermatite atopica

Negli individui predisposti, l’esposizione (contatto) ad alcune sostanze può determinare l’insorgenza della dermatite atopica. Tra queste, le più frequenti sono:

  • Alcuni alimenti (latte, uova, arachidi, pesce, soia, frumento, ecc.)
  • Allergeni presenti nell’aria (acari della polvere, muffe, peli, ecc.)
  • Alcuni prodotti cosmetici (trucchi, saponi, profumi, ecc.)
  • Sudorazione profusa
  • Tessuti particolarmente ruvidi

 

Come si manifesta la dermatite atopica?

La dermatite atopica, nella sua fase acuta, si manifesta con delle lesioni arrossate, gonfie, contenenti chiazze squamose o vescicole; nella sua fase cronica, specie se il paziente tende a grattarsi spesso, si possono riscontrare degli indurimenti della cute dovuti al suo ispessimento (lichenificazione).

Il prurito intenso rappresenta il sintomo cardine ed è la manifestazione in assoluto meno tollerata dal paziente, che a causa di esso può lamentare addirittura una riduzione nella qualità del sonno.

Qual è la differenza tra dermatite atopica e dermatite da contatto?

La differenza sostanziale tra dermatiti atopiche e dermatiti da contatto è che le prime si possono estendere a zone del corpo che apparentemente non hanno avuto un’esposizione all’allergene, mentre le seconde rimangono localizzate alla sede irritata. Inoltre, nelle forme da contatto il prurito è un sintomo riportato meno frequentemente rispetto alle forme atopiche.

È possibile prevenire la dermatite atopica?

È senz’altro possibile migliorare la qualità della vita di chi soffre di questa patologia. Alcuni semplici accorgimenti possono infatti evitare l’esposizione ai fattori scatenanti (trigger) e potenziare la funzione di barriera della cute, in modo da ridurre la frequenza delle riacutizzazioni.

 

Quali sono le principali raccomandazioni per chi soffre di questa patologia?

In questo senso, le principali raccomandazioni comprendono:

  • L’adozione di creme idratanti delicate, prive di possibili allergeni come nichel e profumi
  • L’utilizzo di detergenti non schiumogeni, meglio se per pelli delicate
  • Preferire docce, meglio se brevi, ai bagni
  • Indossare biancheria in cotone traspirante, evitando i colori e le fibre sintetiche
  • Evitare profumi, specialmente durante il periodo estivo
  • Umidificare gli ambienti
  • Evitare lo stress
  • Seguire una dieta varia ed equilibrata


Come si fa la diagnosi di dermatite atopica?

La diagnosi di dermatite atopica è relativamente semplice, e spesso è sufficiente una visita presso lo Specialista dermatologo per accertare le cause della lesione. Tuttavia, considerata l’associazione che esiste tra le allergie e questa malattia, può risultare indicata l’esecuzione di test allergologici specifici.

Patch test

Il patch test (dall’inglese “cerotto”) è chiamato così perché appunto la sua esecuzione è basata sull’utilizzo di un cerotto: al paziente viene apposto (solitamente sul dorso) un grande adesivo suddiviso in diverse cellette, ognuna delle quali contiene un diverso allergene.

Tale cerotto viene mantenuto sulla cute per 48-72 ore, e dopo tale periodo viene rimosso dal medico per valutare il grado di risposta ai vari allergeni presenti. Durante tale periodo è fondamentale che il paziente eviti di svolgere attività fisiche impegnative (che comporterebbero la sudorazione) e di bagnare il cerotto.

 

Non è infrequente che il paziente lamenti prurito al dorso: tale fenomeno è assolutamente normale e non deve comportare preoccupazione in quanto non sussiste il rischio di shock anafilattico per questo tipo di test.

 

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