Disturbi neurologici? Mai sottovalutare i segnali

Cerba HealthCare Italia

Intervista alla Dott.ssa Simona Ruggerone, Direttore Sanitario del Poliambulatorio Cerba Healthcare di Novara

Quando si parla di disturbi neurologici, si tende spesso a pensare solo a patologie complesse ed invalidanti. In realtà, alcuni sintomi comuni come il formicolio, la stanchezza persistente o le vertigini potrebbero indicare un problema da approfondire. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Simona Ruggerone, neurologa e direttore sanitario del Poliambulatorio Cerba Healthcare di Novara, dove si occupa anche di medicina sportiva e diagnostica neurologica.

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I sintomi non sono sempre evidenti, ma il corpo manda segnali

«Tra i sintomi più comuni che possono indicare un disturbo neurologico troviamo le parestesie – ovvero formicolii –, dolore, tremori, vertigini, disturbi della memoria, vista ridotta, perdita di forza o sensibilità»

spiega la dottoressa Ruggerone.

«Non vanno dimenticati anche i disturbi dell’umore e del sonno: spesso sono sottovalutati, ma possono avere una base neurologica».

 

La visita neurologica serve a capire, quantificare e orientare

«Durante una visita neurologica il nostro compito è valutare i sintomi riferiti dal paziente e dare loro una misura oggettiva»

continua la specialista.

«Questo ci permette di indirizzare il paziente verso esami mirati, utili a chiarire il quadro clinico e, se necessario, programmare una terapia efficace».

 

Non tutti i percorsi sono uguali: la diagnosi è personalizzata

Ogni paziente ha una storia clinica diversa.

«Gli esami che consigliamo dipendono dai sintomi riferiti dal paziente. Spesso si parte da esami del sangue, per poi procedere – se necessario – con una TAC o una risonanza magnetica dell’encefalo o della colonna vertebrale. In alcuni casi suggeriamo anche un elettroencefalogramma, un’elettromiografia o una valutazione cognitiva»

precisa la dottoressa.

 

Fibromialgia: non è una malattia grave, ma può essere molto invalidante

Negli ultimi anni si parla molto di fibromialgia, una sindrome spesso difficile da diagnosticare.

«Si tratta di una condizione reumatologica che però interessa anche il neurologo, perché coinvolge vari sistemi»

chiarisce Ruggerone.

«I sintomi comprendono dolore cronico diffuso, aumento della tensione muscolare, rigidità, stanchezza, disturbi dell’umore, del sonno e anche cognitivi. Serve un approccio integrato: il lavoro in équipe con il reumatologo è fondamentale».

 

L’elettromiografia è un esame chiave in neurologia

Uno degli strumenti più utili in ambito neurologico è l’elettromiografia.

«È un esame che studia la conduzione nervosa e la funzionalità dei muscoli degli arti superiori e inferiori»

spiega.

«Serve per escludere patologie come le neuropatie, i problemi alla colonna, come la lombosciatalgia, o le malattie muscolari. Il paziente avverte delle piccole scosse elettriche, e in alcuni casi si usa un ago sottilissimo per valutare l’attività del muscolo. È un esame sicuro e importante per la diagnosi».

 

Mai ignorare un sintomo che persiste anche in modo lieve

La dottoressa Ruggerone invita alla consapevolezza.

«Sintomi lievi o apparentemente trascurabili vengono spesso sottovalutati, ma nel tempo possono evolvere in disturbi più complessi. Consultare un neurologo non implica necessariamente una diagnosi grave, bensì rappresenta un passo consapevole verso una gestione più attenta e preventiva della propria salute neurologica».

 

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