Doping: sempre più persone a rischio

Doping: sempre più persone a rischio

di Cerba HealthCare Italia

Si definisce doping l’uso di sostanze e metodiche proibite al fine di modificare la prestazione sportiva.

Questo fenomeno però ormai non è diffuso solo negli sport che richiedono elevate prestazioni, o nei cosiddetti sport “ricchi”: anche a livello amatoriale si assiste ad un incremento dell’uso di sostanze non lecite, da parte di chi cerca in questo modo di integrare e a performance atletica. Purtroppo, anche quando si parla di persone giovani e sedentarie, si sta perdendo di vista la differenza tra i possibili benefici dati da integratori (peraltro spesso superflui dato che, in tanti casi, in assenza di patologie ben conclamate, basterebbe affidarsi a una corretta alimentazione), e sostanze che, inserite nella lista della WADA (World Antidoping Doping Agency), sono considerate doping.

 

Una scorciatoia pericolosa

Alla radice di questo fenomeno sta la mancanza di conoscenza (da sempre l’arma migliore per evitare i pericoli) delle controindicazioni all’uso di tante sostanze: si tratta spesso di farmaci che vanno utilizzati per patologie ben precise, e non su soggetti presumibilmente sani, che devono raggiungere alte prestazioni, o arrivare al cosiddetto fitness, lo “stare bene”, attraverso l’attività fisica.

Da sempre l’essere umano ha cercato di andare oltre i due limiti di ogni essere vivente, la fatica e il dolore.

Queste due manifestazioni, con caratteristiche diverse da individuo a individuo, sono le spie, i messaggi che il nostro corpo ci invia per informarci che si sta andando oltre i limiti consentiti. Già nell’antichità si cercavano erbe che facevano andare più forte e mascheravano la fatica, facendo sentire più “in forma”: per esempio l’utilizzo di foglie di ephedra nell’antica Cina e tra gli Incas.

Lo suggerisce la stessa etimologia della parola doping, che non è certa, ma ha vari significati che si sovrappongono, legati alla ricerca della costruzione dell’essere umano quasi “invincibile”.

I Boeri usavano il termine “dop” per un infuso stimolante durante le feste religiose; “dop” era una bevanda alcoolica usata dai guerrieri Zulu prima di una battaglia (pratica comune per gli eserciti di tutto il mondo al giorno d’oggi); “doopen” era il nome di una sostanza utilizzata durante la Rivoluzione Industriale per aumentare la resistenza al lavoro.

 

Per una vera cultura motoria e sportiva

Una corretta informazione sui pericoli e danni delle sostanze dopanti dovrebbe essere più continua e capillare, attraverso le agenzie educative che dovrebbero diffondere, soprattutto tra i giovani e gli sportivi dilettanti, una vera e propria cultura motoria e sportiva, basata non solo sul risultato e la prestazione.

Parliamo dei mass media, non sempre tempestivi nel parlare di prevenzione; della famiglia, che ogni tanto parcheggia i propri figli non approfondendo la realtà sportiva nella quale giocano; la scuola, che non ha ancora un significativo rapporto con il concetto di sport; la società sportiva, che deve educare i suoi tesserati, piccoli o grandi che siano, su corretti dettami di lealtà nello sport. Il doping va contro i principi di lealtà e correttezza propri dello sport, i suoi valori culturali, la valorizzazione delle potenzialità fisiche e morali dell’atleta, grande o piccolo che sia.

 

Le sostanze da evitare

L’alzare la soglia di tollerabilità di dolore e fatica affidandosi non solo agli effetti di un corretto allenamento (che è una successione di carichi volta a sviluppare successivi adattamenti, col carico fisico alla base dell’adattamento organico) porta l’atleta ad assumere diversi tipi di sostanze, in base anche alle differenti tipologie degli sport (aerobici, anaerobici, di squadra, di opposizione, di lotta, di mira, di destrezza).

Brevemente vediamo quali possono essere le indicazioni, e le conseguenti controindicazioni, all’assunzione delle più importanti sostanze proibite:

  • STIMOLANTI: sostanze che mascherano la soglia della fatica; le più note, anfetamine, efedrina e cocaina. Potrebbero aumentare il livello di resistenza a per impegni continui e stressanti. Controindicazioni: ansia, tremore, insonnia,maggiore livello di eccitazione, collasso, infarto.
  • ANABOLIZZANTI: ormoni simil – testosteronici che aumentano il volume della massa muscolare; aumentano lo sviluppo della potenza (forza x velocità). Controindicazioni: negli uomini sterilità, nelle donne virilizzazione, aumento dell’aggressività, rotture tendinee e muscolari, insufficienza epatica-cirrosi-tumore del fegato, infarto.
  • DIURETICI: sostanze “mascheranti”, che eliminano velocemente eventuali sostanze sospette aumentando il flusso renale, e diminuiscono il peso. Non migliorano la prestazione. Controindicazioni: disidratazione, insufficienza renale, aritmie cardiache.
  • NARCOTICI: analgesici derivati dall’oppio (morfina) : effetto analgesico elevato. Controindicazioni: si sviluppa dipendenza (la degradazione della morfina porta ad eroina) e sindrome simile all’overdose, depressione respiratoria, aritmie cardiache e scompenso cardiaco.
  • BETA AGONISTI: sostanze che riducono la funzionalità (parasimpaticomimetici che riducono la pressione cardiaca, la frequenza respiratoria e cardiaca), riducendo tremori indesiderati per alcuni sport (di mira). Controindicazioni: crisi asmatiche, coma ipoglicemico, eccessiva bradicardia.
  • BETA ANTAGONISTI: sostanze che aumentano i parametri funzionali (simpaticomimetici come il salbutamolo); usati per combattere le crisi allergiche e asmatiche. L’uso di queste sostanze è consentito previa domanda di esenzione ai fini terapeutici. Controindicazioni: dispnea, alterazioni pressorie, scompenso cardiaco.
  • ERITROPOIETINA – AUTOEMOTRASFUSIONE: metodiche che aumentano la produzione di globuli rossi circolanti, per un maggior utilizzo di ossigeno; l’eritropoietina è un ormone prodotto dal rene che si attiva in caso di maggiore richiesta funzionale. Si aumenta la capacità e potenza aerobica. Controindicazioni: aumento di ematocrito (parte corpuscolata del sangue), embolie, trobosi, infarto, morte improvvisa.
  • CORTISONE: antinfiammatorio steroideo, non FANS. Inserito nella lista delle sostanze per un possibile effetto euforizzante. Dopante se utilizzato per via sistemica e parenterale. Controindicazioni: danni a tendini in caso di infiltrazioni ripetute, aritmie cardiache, ritenzione idrica, modificazioni psichiche.
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La maggior parte delle sostanze menzionate viene utilizzata per fini terapeutici in caso di patologie. Risulta logico come il corpo di un’atleta sano possa risentire grandemente di sostanze che potrebbero sì migliorare la prestazione, ma sicuramente alterare l’equilibrio funzionale ed ormonale.


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