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Esame del sangue preoperatorio nei bambini 

In questo articolo descriviamo come verrà preparato il bambino prima degli esami nel cosiddetto periodo preoperatorio. Analizzeremo le fasi di preparazione e il motivo per il quale è fondamentale un’accurata analisi del sangue e come informare il medico prima dell’operazione. 

Esame del sangue preoperatorio nei bambini 

Di Cerba HealthCare Italia

La valutazione preoperatoria di tuo figlio 

Tuo figlio verrà presto operato e per l’occasione potrebbe essere necessario un esame del sangue preliminare.

La prescrizione non è sistematica ma dipende da diversi fattori.

È il medico, il chirurgo o l’anestesista che avrà il compito di valutare se è necessario o meno un esame del sangue preoperatorio per il bambino. 

Esame del sangue preoperatorio: cosa riferire al medico 

Un esame del sangue preoperatorio non è sistematicamente prescritto nei bambini prima dell’intervento chirurgico.

Sarà necessario fornire al medico i seguenti dettagli elencati nei punti:

  • La storia medica del bambino
  • Episodi di sanguinamento come: esistenza di epistassi prolungati, dopo la perdita di denti da latte o dopo che il bambino si è causato un piccolo taglio
  • La storia medica familiare
  • Esame clinico del bambino
  • Le cure mediche e i trattamenti che il bambino ha subito nel corso del tempo.

Da tenere in ampia considerazione anche nei bambini l’acquisizione o meno della deambulazione, con la ricerca di frequenti ed estesi “lividi” durante cadute o piccoli urti. Nella prescrizione può intervenire anche il livello di rischio emorragico dell’intervento.

 

Esame del sangue preoperatorio nei bambini

Perché far fare al bambino un esame del sangue preoperatorio? 

Le motivazioni che portano alla prescrizione degli esami sono:

Al fine di rilevare una malattia prima della procedura chirurgica e anestesiologica. Una potenziale malattia può avere un rischio emorragico sconosciuto che richiederebbe cure mediche speciali.
Al fine di evitare possibili complicazioni durante e dopo l’intervento chirurgico e in fase di anestesia.
Per seguire l’evoluzione del bambino dopo l’intervento.

Quali malattie vengono ricercate attraverso gli esami del sangue? 

Le malattie emorragiche sono rare nella popolazione generale. 
Spesso vengono rilevate, soprattutto nei pazienti più gravi, nei primi anni di vita del bambino quando sono presenti segnali clinici suggestivi e/o una storia familiare nota.

Le malattie più frequenti che si possono individuare con gli esami del sangue sono: 

  • Malattia di Willebrand (1% della popolazione)
  • emofilia A (1 ragazzo su 5.000)<
  • emofilia B (1 ragazzo su 30.000)

Esistono molte altre patologie responsabili di una carenza di fattori della coagulazione, ma sono molto più rare (1 su 500.000 nati).

Quali sono i tipi di esami del sangue preoperatori? 

La valutazione degli esami biologici standard ricerca principalmente anomalie dell’emostasi a rischio emorragico. L’emostasi include tutti i meccanismi del corpo che assicurano la coagulazione del sangue e interrompono il sanguinamento quando un vaso sanguigno è danneggiato.

Alcuni tipi sono i seguenti: 

  • tempo di protrombina (PT)
  • tempo di tromboattivazione (TCA)
  • conta piastrinica (PLAQ).

L’interpretazione dei risultati per la valutazione dell’emostasi deve tenere conto dell’età del bambino: i neonati ei lattanti, in particolare, mostrano una fisiologica immaturità dell’emostasi. Possono essere prescritte altre analisi quali: emocromo, gruppo sanguigno e ricerca di agglutinine irregolari in vista di eventuali trasfusioni, ecc.

L’esistenza di una malattia nota può portare a un esame del sangue biochimico come: ionogramma, creatinina, glicemia, ecc.

Esami più approfonditi possono essere richiesti se necessario sulla base di una sospetta patologia emersa durante il consulto medico: dosaggio dei fattori VIII e IX della coagulazione nella ricerca dell’emofilia, dosaggio dei fattori di Willebrand, ricerca di un’anomalia piastrinica.

Quando dovrebbe essere eseguito il prelievo di sangue? 

È preferibile effettuare la valutazione con un po’ di anticipo rispetto alla data prevista per l’intervento.

Questo periodo consentirà di effettuare ulteriori esami se necessario al fine di mettere in atto una strategia medica e/o chirurgica adeguata ed evitare così di ritardare l’intervento.

Nella stragrande maggioranza dei casi, non è necessario che tuo figlio rimanga a digiuno per eseguire certe tipologie di esami del sangue, tranne ad esempio, nel caso di una prescrizione per la glicemia.

 

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