Esame delle feci, uno strumento diagnostico essenziale per la salute gastrointestinale 

Esame delle feci, uno strumento diagnostico essenziale per la salute gastrointestinale 

di Dott. Sergio Carlucci

L’esame delle feci rappresenta una delle analisi più importanti nell’ambito della diagnostica gastroenterologica. Attraverso lo studio delle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche del materiale fecale, questo esame consente di rilevare un’ampia gamma di condizioni patologiche, dall’infezione intestinale all’infiammazione cronica, dalla disbiosi alla presenza di sangue occulto, utile nello screening per patologie tumorali. 

Nonostante la sua rilevanza clinica, si tratta ancora oggi di un’indagine talvolta trascurata o evitata, spesso per ragioni culturali o psicologiche. Tuttavia, sul piano medico, il test fecale è uno strumento fondamentale di prevenzione e diagnosi precoce, e andrebbe valorizzato al pari di altri esami di routine. 

 

Che cos’è l’esame delle feci? 

L’analisi delle feci è un’indagine di laboratorio che consente di valutare lo stato di salute dell’apparato digerente attraverso l’osservazione delle proprietà del materiale di scarto intestinale. Il campione fecale viene analizzato per individuare alterazioni che possano indicare la presenza di patologie gastrointestinali o sistemiche. 

L’esame delle feci comprende una valutazione: 

  • Macroscopica 
  • Microscopica 
  • Chimica 

Inoltre, fornisce informazioni preziose su: 

  • Presenza di microrganismi patogeni (batteri, virus, parassiti) 
  • Infiammazioni a carico dell’intestino 
  • Perdite ematiche non visibili a occhio nudo 
  • Malassorbimento di nutrienti 
  • Alterazioni quantitative e qualitative del microbiota intestinale 

In ambito clinico, viene frequentemente utilizzato nel monitoraggio di disturbi gastrointestinali cronici, nella diagnosi differenziale di diarrea prolungata, nel controllo post-terapia antibiotica e nello screening oncologico del colon-retto

 

Indicazioni cliniche all’esecuzione dell’esame 

L’esame delle feci è indicato in presenza di sintomi persistenti a carico del tratto intestinale. Tra le principali condizioni che possono richiedere questo tipo di indagine rientrano: 

  • Diarrea acuta o cronica non spiegata 
  • Dolore addominale ricorrente 
  • Sanguinamento intestinale sospetto 
  • Cambiamenti nelle abitudini intestinali (es. alternanza stipsi-diarrea) 
  • Perdita di peso non giustificata 
  • Monitoraggio di pazienti con diagnosi di colite ulcerosa o morbo di Crohn 
  • Controllo di pazienti immunodepressi per sospette infezioni opportunistiche 
  • Screening periodico in età >50 anni per la ricerca di sangue occulto 

 

Nell’ambito della prevenzione, il test fecale può essere richiesto anche in soggetti asintomatici, ad esempio durante campagne di screening oncologico o nell’ambito di un check-up digestivo completo

 

Le principali tipologie di analisi fecali 

L’esame delle feci non è un test unico, ma comprende una serie di indagini differenti, ciascuna finalizzata a rilevare specifici parametri o agenti patologici.  

Le principali includono: 

1. Coprocoltura 

Serve a identificare la presenza di batteri patogeni responsabili di infezioni gastrointestinali acute, come Salmonella spp., Shigella spp., Campylobacter jejuni, Yersinia enterocolitica o Clostridium difficile. È utile in caso di diarrea con sospetta origine infettiva, soprattutto se associata a febbre, nausea e disidratazione. 

2. Esame parassitologico 

Consente di rilevare la presenza di parassiti intestinali, come Giardia lamblia, Entamoeba histolytica, Ascaris lumbricoides o Ossiuri. Richiede la raccolta di più campioni in giorni diversi, poiché l’eliminazione dei parassiti può essere intermittente. Particolarmente utile in caso di viaggi recenti in aree a rischio o contatto con ambienti contaminati. 

3. Sangue occulto nelle feci (FOBT – Fecal Occult Blood Test) 

È uno dei test più importanti nella prevenzione del tumore del colon-retto. Rileva la presenza di tracce ematiche non visibili a occhio nudo, che possono indicare la presenza di polipi adenomatosi, lesioni mucose o neoplasie in fase precoce. Il test può essere effettuato tramite metodica chimica (guaiaco) o immunochimica (FIT), quest’ultima più specifica e meno influenzata dalla dieta. 

4. Calprotectina fecale 

La calprotectina è una proteina presente nei neutrofili, il cui aumento nelle feci è indicativo di infiammazione intestinale attiva. Viene utilizzata per differenziare patologie infiammatorie croniche intestinali (MICI) da sindromi funzionali come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), e per monitorare la risposta alla terapia in pazienti con colite ulcerosa o Crohn. 

5. Analisi del microbiota intestinale 

È una tipologia di test più recente, legata agli sviluppi della medicina personalizzata. Analizza la composizione e la diversità del microbiota intestinale attraverso tecnologie di sequenziamento del DNA. I risultati forniscono informazioni sullo stato di equilibrio o disbiosi, con implicazioni in numerose condizioni: disturbi digestivi, infiammazione cronica, dismetabolismi, immunodeficienze e disturbi neurocomportamentali. 

 

Modalità di raccolta del campione 

La corretta raccolta del campione fecale è essenziale per la validità del test. Il materiale va raccolto in un contenitore sterile, reperibile in farmacia o fornito direttamente dal laboratorio, seguendo alcune indicazioni fondamentali: 

  • Evitare contaminazioni con urina, acqua o carta igienica 
  • Raccogliere preferibilmente le feci del mattino 
  • Conservare il campione a temperatura ambiente o in frigorifero (secondo le indicazioni ricevute) 
  • In caso di esami multipli (parassitologici o sangue occulto), rispettare il numero di campioni richiesto e le tempistiche 

Il personale del laboratorio fornisce solitamente un foglio informativo dettagliato, che il paziente è tenuto a leggere attentamente per evitare errori nella procedura. 

 

Rilevanza nella medicina preventiva 

L’analisi delle feci, oltre a essere uno strumento diagnostico per sintomi in atto, riveste un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie gastrointestinali. In particolare, la ricerca del sangue occulto è una delle metodiche più efficaci nella diagnosi precoce del cancro del colon-retto, una delle principali cause di mortalità oncologica nei Paesi occidentali. 

Inoltre, l’esame del microbiota e dei marcatori infiammatori permette di intervenire precocemente su disbiosi e squilibri sistemici, prevenendo l’evoluzione verso malattie croniche complesse. I risultati possono fornire informazioni preziose per la diagnosi e il trattamento di diverse condizioni, nonché per la personalizzazione di terapie e piani nutrizionali.  

Inserire l’esame delle feci all’interno dei percorsi di check-up annuali consente un monitoraggio non invasivo ma altamente informativo, utile anche in soggetti asintomatici. 

 

Superare le resistenze culturali 

Uno degli ostacoli alla diffusione dell’esame fecale è di natura culturale e psicologica. L’argomento è spesso percepito come imbarazzante, e questo può generare resistenze nella richiesta o nell’esecuzione del test da parte del paziente. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di un’indagine clinicamente fondamentale, priva di rischi e semplice da eseguire. 

La comunicazione medica ha il compito di normalizzare questo tipo di esame, spiegandone con chiarezza i benefici e riducendo lo stigma legato a un gesto del tutto naturale. È fondamentale che i professionisti sanitari forniscano informazioni adeguate, rassicurando il paziente e promuovendo una cultura della prevenzione gastrointestinale

 

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