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Nuovo test IGRA per il Covid-19

Il test ha la funzione di dare indicazioni sul proprio stato immunologico sia dopo i cicli vaccinali che post- infezione

nuovo test IGRA covid-19

Di Prof. Francesco Broccolo
Nuovo test IGRA per il Covid-19 – A cura di Prof. Francesco Broccolo – Docente di Microbiologia clinica presso l’Università Milano Bicocca e Responsabile Scientifico Gruppo Cerba HealthCare Italia

Come sapere quanto siamo protetti dal virus dopo il vaccino o la guarigione? Oggi c’è il nuovo test IGRA per il Covid-19.

Cerba HealthCare Italia offre un test innovativo marcato CE-IVD (not only research but also routine diagnosis) che valuta la risposta immunitaria delle cellule T memoria, complementare al test per gli anticorpi neutralizzanti. Il test ha la funzione di dare indicazioni sul proprio stato immunologico sia dopo i cicli vaccinali che post- infezione ed è quindi di supporto per una scelta consapevole (anche del timing) in merito alla quarta dose vaccinale.

Anticorpi e immunità cellulare

La risposta immunitaria diretta contro SARS-CoV2, analogamente a quella verso altri patogeni, può essere di tipo umorale (cioè mediata dagli anticorpi) e di tipo cellulare; entrambe sono coinvolte nello sviluppo dell’immunità contro il SARA-CoV2. L’immunità cellulare è essenzialmente mediata da due tipi di cellule: i linfociti B e i linfociti T. I primi sono i responsabili della produzione di anticorpi, i secondi della risposta cellulare al virus, ovvero il riconoscimento e l’eliminazione delle cellule infettate dal virus. In entrambi i casi in seguito ad un’infezione o alla vaccinazione si creano specifiche cellule della memoria in grado di attivarsi in caso di incontro con il patogeno. Mentre gli anticorpi prodotti hanno il ruolo di neutralizzare il virus prima che entri nelle cellule, le cellule T hanno il compito di riconoscere ed eliminare le cellule infettate dal virus. Per questa ragione, pur non prevenendo la malattia, queste componenti sono fondamentali per ridurre la severità della malattia (fig 1).

L’importanza delle cellule T

Ma allora perché da quando sono arrivati i vaccini per la prevenzione di Covid-19 gran parte dell’attenzione mediatica -ma non solo- si è concentrata sugli anticorpi? Eppure, accanto a questi componenti fondamentali del sistema immunitario, la risposta delle cellule T è altrettanto fondamentale. Per almeno due motivi: innanzitutto non si era capito se le cellule T indotte dalla vaccinazione o da una precedente infezione da SARS-CoV-2 fossero in grado di riconoscere le nuove varianti emergenti (es. Omicron 1-5) e poi non era disponibile un test diagnostico affidabile che fosse capace di misurare la risposta cellulo-mediata per SARS-CoV2. Mentre nel tempo la reattività delle cellule B e la quantità di anticorpi neutralizzanti cala ed è molto ridotta contro Omicron – ragione per cui si è optato per la dose booster, – la risposta delle cellule T non subisce lo stesso brusco calo.

Woman in protective suit hold test tube with positive result infected with coronavirus COVID – 19. Photo Illustration.

Come funzionano le cellule T

La ragione sta nelle cellule T di ogni individuo vaccinato che sono “allenate” a riconoscere non un solo elemento della proteina spike ma più epitopi immunodominanti della spike o del virus, motivo per cui queste cellule non risentono in maniera significativa della variante che si trovano di fronte. Da un recente studio che ha analizzato la funzione e le caratteristiche delle cellule T prodotte in persone vaccinate con quattro differenti prodotti (Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson&Johnson e Novavax) è emerso che la reattività delle cellule T a sei mesi dalla vaccinazione rimane molto elevata (Qui trovi l’articolo sul monitoraggio del vaccino anti-Covid e post Long Covid). Un dato che vale anche per la variante Omicron, dove la reattività si attestata intorno all’84%. Da questi dati si evince dunque che l’immunità indotta dalle cellule T è duratura e significativa contro tutte le varianti oggi emerse. Quanto osservato con le cellule T ci fa ben sperare sulla prospettiva di una durata a lungo termine dell’immunità al virus indipendentemente dalla variante incontrata.

Come funziona il Test IGRA?

Sulla scorta di questi recenti dati Cerba ha ritenuto utile valutare la risposta T memoria con il nuovo test IGRA per il Covid-19. Il principio del test si basa sulla misurazione del rilascio di interferone gamma (IFN-γ) a seguito del contatto con il pool di antigeni spike di SARS-CoV. Il sangue intero eparinato del singolo paziente viene inserito in tre distinti tubi di stimolazione presenti all’interno del kit Quan-T-Cell SARS-CoV-2 (fig 2).Tale determinazione è consentita mediante un’analisi a doppio step che prevede una prima fase di stimolazione del campione mediante il test kit EUROIMMUN Quan-T-Cell SARS-CoV-2 e una seconda fase di rilevazione e quantificazione dell’ INF-ɣ, eseguita con il test kit EUROIMMUN Quan-T-Cell ELISA.Fig2. Il sangue intero eparinato del singolo paziente viene inserito in tre distinti tubi di stimolazione presenti all’interno del kit Quan-T-Cell SARS-CoV-2; queste provette sono denominate rispettivamente: BLANK (controllo negativo) utile alla misurazione del background di INF-γ, STIM (controllo positivo) in cui le cellule T del paziente vengono stimolate in maniera aspecifica alla produzione di INF-γ e TUBE dove le cellule T del paziente vengono stimolate a produrre INF-γ in maniera specifica, grazie alla presenza di antigeni S1 coattati all’interno della provetta. Successivamente al periodo di incubazione del campione, il plasma prelevato può essere impiegato per l’analisi quantitativa dell’ INF-γ (mIU/ml) con metodica immunoenzimatica, mediante test kit EUROIMMUN Quan-T-Cell ELISA; tale processo può essere interamente eseguito in automazione mediante sistemi analitici EUROIMMUN ELISA, dalla dispensazione del campione di plasma alla lettura della micropiastra.

Perché fare il test IGRA?

Il nuovo test IGRA per il Covid-19 consente quindi una valutazione più completa della risposta immunitaria dopo un’infezione da SARS-CoV-2 o una vaccinazione contro questo virus per ulteriori accertamenti:
  • una risposta immunitaria cellulare dopo infezione da SARS-CoV-2 (COVID-19)
  • una risposta immunitaria cellulare dopo vaccinazione contro SARS-CoV-2, soprattutto in caso di insufficiente risposta immunitaria umorale/ formazione di anticorpi
  • In tutti i pazienti, specialmente in quelli immunosoppressi, come quelli in trattamento con farmaci immunosoppressivi o terapie oncologiche, con immunodeficienze congenite o acquisite (infezione da HIV, necessità di dialisi ecc.)
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