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Prevenzione del tumore al seno: come effettuare l’autopalpazione

In questo articolo parleremo di uno dei problemi principali che affliggono ogni anno circa 750mila donne in tutto il mondo: è il tumore della mammella.

prevenzione del tumore al seno

Di Dott. Claudio Catalisano

Il Dott. Claudio Catalisano, specialista in ginecologia e senologia, spiega come effettuare l’autopalpazione in ottica di prevenzione del tumore al seno.

“Buongiorno a tutti. Mi piacerebbe parlare oggi di uno dei problemi principali che affliggono ogni anno circa 750mila donne in tutto il mondo: è il tumore della mammella.

Le donne hanno paura del tumore della mammella, ma purtroppo non sempre fanno qualcosa per fare in modo che questa malattia venga da loro superata brillantemente e guarita del tutto.

Come si può fare questo? Tutte sanno che esiste la mammografia, che esiste l’ecografia, che esiste la visita medica senologica, ma non tutte mettono in pratica i consigli che noi medici diamo e cioè: imparate a conoscere il vostro seno.

Io faccio questo lavoro da parecchi anni, ho un’esperienza di oltre 27mila casi di pazienti indagate e la maggior parte ammette di non effettuare l’autopalpazione per paura, per un’ errata convinzione di incapacità e spesso per paura di scoprire qualcosa di grave.

L’autopalpazione è una pratica semplice, da fare assolutamente, preferibilmente ogni mese, in particolare nella fase migliore del ciclo femminile, cioè quella in cui i livelli ormonali sono più bassi, perché gli ormoni stimolano il seno a crescere e a gonfiarsi. I livelli ormonali più bassi si attestano subito dopo il ciclo di mestruazioni.

La posizione nell’autopalpazione è importante  e prevede due step. 

Prima di tutto bisogna mettersi in piedi davanti a uno specchio, guardare la superficie della pelle del seno, osservare i capezzoli. Se dovesse esserci qualcosa di diverso da prima, cioè un avvallamento, un infossamento, un gonfiore, un cambiamento di colore vuol dire che ci può essere qualcosa. Se i vostri capezzoli sono sempre stati esterni e improvvisamente un giorno uno di questi diventa interno e non si muove, neanche sfregandolo, forse c’è qualcosa.

Per palparvi non state su un letto o divano, che vi rende la schiena non perfettamente rettilinea, ma mettetevi sdraiate su una superficie rigida. Palpate il seno in tutta la sua superficie e andando in profondità, non vi fate male, non succede niente. 

Così facendo si arriva a scoprire il tumore della mammella: il 60% di tutti i tumori della mammella nel mondo sono diagnosticati dalle donne stesse, non dagli esami medici.

Gli esami medici in questi casi sono molto importanti: in particolare  la mammografia e l’ecografia. Sono due esami completamente diversi con tempistiche differenti. La mammografia non si effettua a 25 o 30 anni, ma dopo i 40, quando la mammella ha cambiato la sua struttura, ha aumentato la quota di grasso presente. L’ecografia può essere invece eseguita anche prima.

La visita del seno effettuata dal medico con l’utilizzo di mammografia ed ecografia è lo step principale.  I centri più qualificati italiani, cioè gli istituti dei tumori, prevedono insieme all’esame strumentale anche la visita.

La diagnosi precoce di un tumore a seno è fondamentale, con percorsi positivi e di guarigione in particolare quando non si è superata la dimensione di 1 cm. Un tumore fino a 1 cm prevede una sopravvivenza nel 98% dei casi a 10 anni. Quindi, se un tumore non dà più segni dopo 10 anni, vuol dire che è perfettamente guarito. 

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