Ivan Basso: il campione che pedala oltre il traguardo 

Cerba HealthCare Italia

La sua idea di salute? Non vivere più a lungo, ma vivere meglio: sonno regolare, alimentazione corretta, movimento quotidiano

La carriera e il talento

Lo hanno visto vincere il Giro d’Italia. Due volte. Lo hanno applaudito sui tornanti più duri, lo hanno seguito nelle cronometro più serrate, lo hanno visto sfidare il tempo, la fatica e sé stesso.

Ma chi è davvero Ivan Basso, oggi?

Chi è quest’uomo che ha lasciato il ciclismo professionistico senza mai smettere di pedalare, che trasforma ogni salita -anche quelle della vita- in un’occasione per crescere?

Nato a Gallarate, in provincia di Varese, il 26 novembre 1977, Ivan si avvicina alla bicicletta da bambino.

Non è figlio d’arte, ma ha dentro di sé qualcosa che lo spinge a mettersi in gioco. A quindici anni ha già le idee chiare: sarà un campione. Non lo dice, lo pensa. E pedala, pedala, pedala.

 

Ivan Basso vincitore del giro d'Italia

 

L’ascesa e le vittorie

Ogni allenamento è una promessa fatta a sé stesso.

Nel 1999 diventa professionista e comincia un’avventura che lo porterà sui podi più prestigiosi.

Vince il Giro d’Italia nel 2006 e poi ancora nel 2010, si batte con i più forti, indossa maglie leggendarie.

È un corridore completo: forte in salita, resistente, concentrato.

Le sue squadre -Fassa Bortolo, CSC, Liquigas- sono tra le più importanti del panorama mondiale.

Ovunque vada, lascia il segno.

 

La malattia e la rinascita

Ma non è solo la fatica delle tappe a segnare il suo destino.

Nel 2015, durante una gara, una caduta rivela qualcosa di molto più serio: un tumore ai testicoli

Ivan lascia le corse. Si opera. E riparte, questa volta in una gara molto diversa, dove il traguardo non è una vittoria sportiva ma la salute. La vita.

 

Un nuovo stile di vita

Da quel momento, il concetto di prevenzione diventa parte integrante della sua esistenza.

Oggi è padre di quattro figli, imprenditore, fondatore di una squadra ciclistica, produttore di biciclette.

Ma, soprattutto, è un uomo consapevole.

Lo si capisce ascoltandolo parlare di benessere, equilibrio, qualità della vita. Di Longevity.

 

La consapevolezza e l’equilibrio

È cambiato il modo in cui affronta le giornate: con attenzione, gratitudine, determinazione. Con l’umiltà di chi ha visto il proprio corpo cedere, e la forza di chi ha deciso di reagire. 

Sì, perché Ivan Basso crede in una nuova idea di salute: non vivere più a lungo, ma vivere meglio.

Non contano solo gli anni, ma la qualità di ogni giorno. Un’idea nata dall’esperienza, dalle cicatrici, ma anche dalla gioia di sentirsi di nuovo in forma.

A suo modo, ha sviluppato un “protocollo personale”: sonno regolare, alimentazione corretta, movimento quotidiano.

Nulla di rivoluzionario, eppure straordinario nella sua semplicità.

Dormire bene, mangiare in modo equilibrato, muoversi con costanza: tre regole semplici, ma fondamentali.

 

La testimonianza e il messaggio

Quando è stato ospite del centro Cerba HealthCare di Rozzano, ha voluto condividere questo percorso.

Perché la sua è diventata una missione: dimostrare che volersi bene è un atto concreto, quotidiano.

E che la prevenzione non è una parola da medici, ma uno stile di vita da abbracciare.

Ha parlato con lo staff medico di Cerba HealthCare, si è sottoposto agli esami del nostro programma Longevity e ha ribadito un concetto chiave: prendersi cura di sé è una responsabilità verso sé stessi, ma anche verso chi ci sta accanto.

La Longevity, per Ivan, è questo: permettere a un uomo di 80 anni di sentirsi come uno di 60. O, almeno, di non perdere il gusto di camminare, pensare, amare.

È un messaggio che nasce dallo sport ma va oltre.

 

 

 

Una nuova sfida

Oggi, per lui, la vera sfida non è più il cronometro, ma l’armonia.

Ritrovare sé stesso, giorno dopo giorno. E aiutare gli altri a fare lo stesso. La sua testimonianza è preziosa, perché arriva da qualcuno che ha conosciuto il limite e lo ha trasformato in un nuovo inizio.

C’è un momento, in ogni carriera sportiva, in cui la strada cambia. Alcuni si perdono, altri si fermano. Ivan ha scelto di continuare. Senza più la maglia rosa, ma con una convinzione forse ancora più forte. Il ciclismo, dice, resta una palestra di vita. Una metafora perfetta per chi cerca equilibrio. Anche quando non ci sono più tappe da vincere. Anche quando l’unico traguardo è sentirsi bene, davvero.

La sua eredità è questa: non solo vittorie, ma un messaggio universale. Prendetevi cura di voi. Ogni giorno. Non per arrivare primi. Ma per arrivarci bene, con il sorriso di chi sa di aver pedalato nel modo giusto.

 

Il senso della longevity

E questo è il vero senso della Longevity anche per noi: vivere a lungo, sì, ma vivere bene. Con energia, lucidità, entusiasmo.

E se è vero che ogni cambiamento comincia da una scelta, allora, forse, il momento giusto è adesso. Un controllo, un’analisi, un gesto di attenzione verso il nostro corpo può essere l’inizio di un percorso diverso. E per aiutarti a fare quel primo passo -piccolo ma decisivo- noi di Cerba HeathCare Italia abbiamo ideato il percorso Longevity.

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