La prevenzione del tumore della prostata

La prevenzione del tumore della prostata

di Cerba HealthCare Italia

Quello alla prostata è il tipo di tumore diagnosticato più di frequente negli uomini, soprattutto oltre i 50 anni.

Sebbene spesso abbia un decorso lento e non sempre minacci la vita, è fondamentale promuovere la prevenzione per ridurre il rischio, favorire diagnosi precoci e migliorare la qualità della vita.

 

Che cos’è la prostata, come ci si ammala e chi è a rischio 

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, delle dimensioni di una noce, situata sotto la vescica. Il suo compito principale è produrre il liquido seminale. Il tumore della prostata si sviluppa quando alcune cellule della ghiandola iniziano a crescere in modo incontrollato.

Nella maggior parte dei casi, il tumore è di tipo adenocarcinoma. 

I fattori di rischio principali includono: 

  • Età: il rischio aumenta soprattutto dopo i 50 anni. 
  • Storia familiare: avere parenti di primo grado (padre, fratelli) che hanno avuto un tumore alla prostata aumenta il rischio. 
  • Ereditarietà genetica: mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, noti per il tumore della mammella, possono influenzare anche il rischio prostatico. 
  • Origine etnica: gli uomini di origine africana-americana sono più a rischio. 
  • Stile di vita: dieta squilibrata, sedentarietà e obesità sono elementi che possono aumentare le probabilità di sviluppare un tumore alla prostata.

 

L’importanza dello stile di vita 

La prevenzione primaria mira a ridurre l’insorgenza della malattia intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Uno di questi è l’alimentazione: diversi studi indicano che una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di grassi saturi può ridurre il rischio di sviluppare un tumore alla prostata.

Alcuni alimenti sembrano particolarmente protettivi: 

  • Pomodori: ricchi di licopene, un potente antiossidante. 
  • Crucifere: broccoli, cavolfiori e cavoli aiutano a disintossicare l’organismo. 
  • Pesce: in particolare il salmone e le sardine, ricchi di omega-3. 
  • Soia e derivati: grazie agli isoflavoni, che modulano l’equilibrio ormonale.

 

Al contrario, un’elevata assunzione di carne rossa, insaccati e latticini grassi sembra correlarsi a un aumento del rischio.

Un altro fattore di prevenzione molto importante è l’attività fisica. Fare movimento con costanza, almeno 150 minuti a settimana, riduce l’obesità addominale e migliora l’equilibrio ormonale, entrambi fattori collegati al rischio tumorale.

Sia l’alimentazione sia l’attività fisica concorrono a ottenere un migliore controllo del peso, e questo è fondamentale perché il sovrappeso e l’obesità, soprattutto a livello addominale, sono associati non solo a un aumento del rischio di tumore prostatico, ma anche a forme più aggressive della malattia. 

Da ricordare, infine, che il fumo e l’eccessivo consumo di alcolici sono nemici della salute generale e possono favorire l’insorgenza di diverse neoplasie, incluso il tumore della prostata.

 

La diagnosi precoce fa la differenza: tutti i controlli da fare 

La prevenzione secondaria si basa sull’identificazione precoce della malattia, quando ancora non si manifestano sintomi. Dunque, dopo i 50 anni, oppure dopo i 40 anni se vi è familiarità, è raccomandato sottoporsi a una visita urologica annuale, in cui lo specialista effettuerà una esplorazione rettale digitale, un esame semplice e veloce attraverso il quale l’urologo valuta eventuali anomalie nella consistenza della prostata. Un altro esame indicato è quello relativo al PSA (Antigene Prostatico Specifico). Il PSA è una proteina prodotta dalla prostata: livelli elevati nel sangue possono indicare la presenza di un tumore, ma anche di condizioni benigne come l’ipertrofia prostatica o infezioni. L’esame va sempre interpretato dal medico, che valuterà la necessità di ulteriori accertamenti. Per esempio, possono essere richiesti una risonanza magnetica multiparametrica della prostata oppure una biopsia prostatica.

 

Il futuro della prevenzione: genetica e biomarcatori 

La ricerca sta aprendo nuove strade nella prevenzione e diagnosi precoce del tumore prostatico: 

  • Test genetici per identificare chi è a più alto rischio. 
  • Biomarcatori molecolari più precisi del PSA, capaci di distinguere meglio tra forme aggressive e tumori indolenti. 
  • Vaccini preventivi contro le forme tumorali ad alto rischio, ancora in fase sperimentale.

 

Abbiamo dunque diverse armi a disposizione per difenderci dal tumore alla prostata, e cioè attraverso una corretta prevenzione primaria e una diagnosi precoce mirata. Alimentarsi in modo sano, praticare attività fisica, mantenere il peso forma, non fumare e monitorare la propria salute prostatica rappresentano strategie vincenti. La consapevolezza e il dialogo con il proprio medico sono strumenti fondamentali per vivere più a lungo e meglio, nella consapevolezza che la prevenzione non è solo un atto medico: è una scelta quotidiana di responsabilità verso sé stessi.

 

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