
Pubblicato il 10/12/2025
Perché uscire al freddo fa bene alla salute se fatto nel modo giusto
Dicembre porta in genere due reazioni opposte: chi ama il freddo e vive l’esterno come un’occasione per ricaricarsi e chi, al contrario, teme che l’aria gelida possa causare influenze, bronchiti o malanni invernali.
La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Il freddo non è pericoloso di per sé: anzi, l’esposizione moderata e controllata può avere effetti positivi su metabolismo, umore e salute generale. L’importante è sapere quando il freddo aiuta, quando diventa un rischio e come comportarsi in modo corretto.
Cosa succede al corpo quando usciamo al freddo
Il freddo attiva una serie di risposte fisiologiche automatiche, utili per mantenere stabile la temperatura interna.
Vasocostrizione e protezione degli organi vitali
Quando la temperatura esterna scende, i vasi sanguigni delle estremità (mani, piedi, orecchie) si restringono per preservare il calore nelle zone centrali del corpo, dove si trovano cuore, polmoni e organi vitali.
Questa risposta è naturale ed è pensata per la sopravvivenza.
Attivazione della termogenesi
Per mantenere costante la temperatura corporea, il corpo aumenta la combustione interna.
Questo processo si chiama termogenesi ed è regolato, tra le altre cose, dal tessuto adiposo bruno (brown fat), un tipo di grasso “buono” che produce calore bruciando energia.
Studi recenti mostrano che una breve esposizione al freddo può:
- aumentare l’attività del tessuto adiposo bruno
- migliorare la gestione del glucosio
- stimolare un lieve incremento del metabolismo basale
Un motivo in più per non chiudersi in casa per tutto l’inverno.
Effetti del freddo su metabolismo e sensibilità insulinica
Il freddo, se associato al movimento (come una camminata all’aperto), può contribuire a migliorare la sensibilità insulinica.
Questo accade perché:
- la termogenesi richiede energia
- i muscoli, anche se lavorano a bassa intensità, consumano glucosio
- l’esposizione al freddo attiva vie metaboliche protettive
Naturalmente, non è una “cura” né un sostituto dell’esercizio fisico strutturato, ma è un sostegno fisiologico utile nei mesi invernali, soprattutto per chi trascorre molte ore seduto.
Uscire al freddo migliora l’umore
Il binomio “freddo + luce naturale” ha un effetto sorprendentemente positivo sul benessere mentale.

Luce naturale e melatonina
A dicembre la luce è scarsa e l’umore può risentirne. L’esposizione alla luce del giorno, anche se non diretta, aiuta a:
- regolare melatonina e ritmo circadiano
- migliorare il livello di vigilanza durante il giorno
- favorire un sonno più stabile la notte
Movimento come regolatore emotivo
Uscire all’aria aperta comporta automaticamente un aumento dell’attività fisica, anche minima. Il movimento riduce lo stress, abbassa il cortisolo e rilascia endorfine, contribuendo a migliorare il tono dell’umore.
Non serve correre, né sudare: anche 15–20 minuti di camminata sono sufficienti per un effetto percepibile.
Freddo e sistema immunitario: cosa dice davvero la scienza
La credenza “il freddo fa ammalare” è uno dei miti più diffusi in Italia. La realtà è diversa.
Raffreddori e influenze sono causati da virus, non dalla temperatura esterna. Il freddo può favorire la diffusione dei virus, ma non è la causa diretta dell’infezione.
I virus respiratori si trasmettono:
- attraverso goccioline
- contatto con superfici contaminate
- ambienti chiusi e poco ventilati
Perché ci ammaliamo di più in inverno
Non è il freddo il colpevole, ma:
- ambienti chiusi e affollati
- aria secca che rende più vulnerabili le mucose
- minor esposizione alla luce solare (vitamina D più bassa)
- maggiore circolazione virale nei mesi freddi
Paradossalmente, stare all’aperto riduce il rischio rispetto al restare in spazi chiusi.
Il freddo può avere un effetto indiretto
Se la temperatura troppo bassa provoca stress termico, le difese locali delle mucose possono temporaneamente indebolirsi. Succede quando:
- usciamo sudati
- siamo esposti a vento molto forte
- non proteggiamo naso, gola e torace
Questi casi non causano virus, ma aumentano la sensibilità ai fattori irritativi.
Quando il freddo diventa un rischio
Ecco quando il freddo diventa un rischio reale per la salute, secondo le evidenze scientifiche e i criteri medici.

In alcune condizioni il freddo va evitato o gestito con molta attenzione.
Febbre o infezioni acute
Con febbre, influenza, bronchiti o infezioni respiratorie non è consigliabile esporsi al freddo, perché:
- aumenta lo stress per il sistema cardiaco
- può peggiorare i brividi
- affatica la respirazione
Meglio riposo, idratazione e aria interna non troppo secca.
Asma non controllata
Il freddo intenso può scatenare broncospasmo in persone con asma non ben controllata.
Serve valutazione medica e protezione adeguata.
Ipotermia o estremità molto fredde
Se compaiono:
- tremori intensi
- mani o piedi insensibili
- pelle molto pallida
serve rientrare e riscaldarsi gradualmente.
Bambini molto piccoli o anziani fragili
Devono essere protetti meglio perché regolano la temperatura in modo meno efficiente.
Come uscire in sicurezza e ottenere i benefici del freddo
Ci sono delle linee guida per come esporsi al freddo in modo sicuro, massimizzando i benefici (metabolici, immunitari, circolatori) e minimizzando i rischi. Indicazioni semplici, pratiche e basate su fisiologia adottate negli studi sull’esposizione al freddo.
Queste sono le linee guida più efficaci:
Vestirsi a strati
Il layering funziona perché:
- crea microcamere d’aria isolanti
- permette di regolare la temperatura
- evita sudorazione eccessiva (che aumenta il rischio di raffreddamento)
Proteggere il core (torace e addome)
Finché il centro del corpo resta caldo, il rischio di raffreddamento è molto più basso.
Proteggere mani, testa e collo
Sono le zone che disperdono più calore e che risentono di più delle correnti d’aria.
Muoversi appena si esce
Camminare o muoversi leggermente aiuta la circolazione e la termogenesi.
Uscire al freddo sì, ma ascoltando il corpo
L’esposizione al freddo è un alleato del benessere, se controllata.
Migliora umore, metabolismo, regolazione ormonale e resistenza allo stress quotidiano.
Ma il “fa bene” non è universale: dipende dal contesto fisico, dallo stato di salute e da come ci proteggiamo.
Nei giorni freddi di dicembre, uscire all’aperto può essere uno dei piccoli gesti di prevenzione più semplici e utili se fatto nel modo giusto.