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Preeclampsia in gravidanza: sintomi, cause e prevenzione

La preeclampsia è una delle complicanze più frequenti della gravidanza.

Preeclapsia in gravidanza sintomi, cause e prevenzione - Cerba HealthCare italia

Di Cerba HealthCare Italia

Tale patologia si manifesta con l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa materna associata a danno multiorgano.

È infatti una patologia multisistemica (ossia può interessare più organi, con possibile alterazione della funzione renale, della funzione epatica, segni neurologici, emolisi o trombocitopenia); ha un’eziologia multifattoriale (ossia può avere diverse cause) ed interessa circa il 2-5% delle donne gravide.

 

Un tempo veniva chiamata anche gestosi (termine ora in disuso nella letteratura medica) ed è correlata alla presenza di un’ipertensione gravidica, o cronica e preesistente, e di un aumento dei livelli di proteine nelle urine (proteinuria) uguali o superiori a 0.3 gr nelle 24 ore.


Si parla di ipertensione gestazionale quando i valori (misurati in due momenti distinti almeno a distanza di sei ore) sono superiori a 140 mm Hg (pressione sistolica, la massima) e a 90 mm Hg (pressione minima, diastolica). 

La preeclampsia, in particolare nelle forme precoci (<34 settimane di gestazione) e severe, si associa alla cosiddetta insufficienza placentare.

L’insufficienza placentare è dovuta al fallimento del fisiologico processo di rimodellamento della circolazione uterina che pertanto presenta alte resistenze al flusso sanguigno, con conseguenti diversi gradi di ipoperfusione placentare;
a ciò consegue restrizione di crescita fetale precoce (feto che non raggiunge il suo potenziale di crescita), e aumento del rischio di mortalità perinatale. 

Cause e fattori di predisposizione alla preeclampsia 

Le vere cause della preeclampsia non si conoscono ancora bene: sappiamo che è collegata a difetti della vascolarizzazione della placenta. 

 

Le condizioni che ne potrebbero favorire l’insorgenza possono essere tra le seguenti: 

  • ipertensione preesistente alla gravidanza 
  • anamnesi familiare con presenza di gestosi 
  • precedente gravidanza con ipertensione o preeclampsia 
  • età inferiore a 20 anni o superiore ai 40 (10% d’incidenza in più nel caso della primipara attempata, 4% in più nel caso di gravidanze successive) 
  • gravidanze multiple (gemelli) 
  • gestante nullipara, (cioè che non ha mai avuto gravidanze) più a rischio gestosi rispetto alla donna che ha già avuto gravidanze fisiologiche 
  • obesità 
  • diabete mellito o patologie renali 
  • sindrome ovarica policistica 
  • artrite reumatoide 
  • lupus e altre malattie autoimmuni 
  • trombofilie, problemi coagulativi ed ematologici 

Alcuni ricercatori hanno rilevato che la carenza di vitamina D (presente nel pesce azzurro, nell’olio di fegato di merluzzo e nel tuorlo d’uovo) è associata all’insorgenza di preeclampsia.

 

Anche lo stile di vita è stato considerato nella patogenesi dei disordini ipertensivi in gravidanza. 

 

 

I sintomi della preeclampsia 

Purtroppo, non esiste un test unico per prevedere o diagnosticare la preeclampsia, diventa quindi fondamentale l’osservazione dei segni e dei sintomi correlati: 

aumento della pressione del sangue, 
aumento della concentrazione delle proteine nelle urine (proteinuria). 

 

Tra i sintomi che sembrano accompagnare spesso in caso preeclampsia ricordiamo: 

  • mal di testa persistente, 
  • visione offuscata o sensibilità alla luce, 
  • gonfiore a viso e mani (anche i piedi potrebbero gonfiarsi, tuttavia è un sintomo comune a moltissime gravidanze sane), 
  • dolore addominale. 

Queste sensazioni possono tuttavia essere causate anche da altri disturbi, così come possono verificarsi anche in gravidanze sane.  

 

Visite e controlli periodici aiutano il ginecologo a monitorare la pressione sanguigna ed il livello di proteine nelle urine, per ordinare e analizzare gli esami del sangue che rilevano i segni di gestosi e a monitorare lo sviluppo del feto più da vicino. 

 

Prevenzione preeclampsia

Se state pensando di concepire un figlio e soffrite di pressione alta, parlate prima con il medico o il ginecologo. Adottate misure per controllare la pressione del sangue prima e durante la gravidanza. 

 

Prima di rimanere incinta 

Assicuratevi che la vostra pressione sanguigna sia sotto controllo.

Cambiate stile di vita, per esempio può essere utile: 

  • limitare l’apporto di sale, 
  • praticare regolare attività fisica, 
  • perdere peso se siete in sovrappeso. 

 

Discutete con il medico di come l’ipertensione potrebbe avere conseguenze per voi e il vostro bambino durante la gravidanza, e che cosa potete fare per prevenire o ridurre i problemi. 

 

Se prendete medicine per la pressione sanguigna, chiedete al medico se è necessario modificare la quantità da assumere o smettere di prenderle durante la gravidanza.

Gli esperti attualmente consigliano di evitare gli ACE inibitori e gli antagonisti del recettore angiotensina II durante la gravidanza, mentre altri farmaci per la pressione arteriosa possono essere usati senza problemi.

Tuttavia, non interrompete o modificate le vostre medicine a meno che il medico non vi dica di farlo. 

Mentre siete in stato di gravidanza

  • Seguite scrupolosamente le indicazioni del ginecologo. 
  • Evitate alcol ed il fumo. 
  • Parlate con il vostro medico di eventuali farmaci da banco che state assumendo o state pensando di prendere. 

Oggi è possibile eseguire lo screening precoce soprattutto per le forme più severe di preeclampsia.

Lo screening per la preeclampsia consiste nella valutazione della presenza di fattori di rischio materni, misurazione della pressione arteriosa materna, valutazione della velocimetria Doppler delle arterie uterine e dosaggio di Placental like Growth Factor (PlGF, biomarcatore sierico materno prodotto dalla placenta).  

 

Alle donne in stato di gravidanza risultate ad alto rischio viene consigliata l’assunzione dell’aspirinetta a basso dosaggio dal I trimestre di gravidanza.


Si ottiene così la riduzione di circa dell’80% della preeclampsia prima della 34° settimana di gestazione. 

 

 

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