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Riabilitazione del pavimento pelvico

Trattamento del pavimento Pelvico

Di Dott.ssa Valentina Ledonne

Pavimento Pelvico, per la salute della donna

Gravidanza, Puerperio e Menopausa costituiscono fasi di mutamento biologico di fondamentale importanza nella vita della donna.

In tutte queste fasi, eventuali alterazioni anatomo-funzionali del pavimento pelvico si possono ripercuotere sulla sfera genitale, urinaria e sessuale, compromettendo la salute femminile.

Il pavimento pelvico

Il pavimento pelvico è stato definito come “il muscolo della felicità” e insieme come “il muscolo più sconosciuto”, proprio perché si tratta di una complessa struttura muscolare, della quale c’è ancora molto da scoprire.

Svolge innumerevoli funzioni, tra cui il sostegno e la sospensione dei visceri, la continenza urinaria e anale, il parto e la funzione sessuale.

Una scarsa dimestichezza con il proprio pavimento pelvico comporta una progressiva e inevitabile perdita di tonicità, sensibilità e controllo dello stesso.

Esistono innumerevoli problematiche che nascono dallo squilibrio di questo complesso sistema.

I sintomi più frequenti dello squilibrio al pavimento pelvico

  • perdita involontaria di urina
  • urgenza ad urinare
  • necessità di urinare spesso (più di 8 volte nelle 24 ore) in assenza di infezioni urinarie
  • difficoltà a svuotare completamente la vescica
  • senso di peso dovuto alla presenza di prolassi
  • dolore e disfunzioni post-partum (lacerazioni o episiotomie, diastasi dei retti addominali, presenza di cicatrici aderenziali)
  • perdita involontaria di gas e/o feci
  • dolore e diminuzione della percezione sessuale
  • urgenza e/o difficoltà alla defecazione
  • dolore anale e/o perineale

Fattori di rischio dello squilibrio al pavimento pelvico

I fattori che predispongono ad una disfunzione perineale sono rappresentati da:
  • invecchiamento dei tessuti connettivali e ipotrofia della muscolatura perineale
  • predisposizione genetica (parenti affetti da incontinenza urinaria e/o prolasso genitale)
  • incapacità a contrarre volontariamente i muscoli perineali
  •  tosse cronica (asma, allergie, bronchite cronica)
  • lavori e/o sport faticosi
  • scorretta ginnastica addominale
  • gravidanza e parti problematici
  • menopausa

Fisioterapia e riabilitazione

La terapia che tratta le disfunzioni perineali viene descritta come riabilitazione della muscolatura del pavimento pelvico ed è eseguita da fisioterapisti specializzati in Rieducazione Pelvi-Perineale.

La Fisioterapia si prefigge oltre all’importantissimo e fondamentale obiettivo di prevenire determinati disturbi, anche quello di curare e migliorare i sintomi, riducendo al minimo gli interventi chirurgici.

Destinatari della riabilitazione

Fisioterapia uroginecologica

  • prolasso degli organi pelvici
  • riabilitazione dell’incontinenza urinaria neurogena e non neurogena da sforzo, urgenza, mista e ritenzione urinaria
  • urgenza minzionale e/o aumentata frequenza minzionale
  • maggiore sensibilità alle infezioni vaginali e vescicali (cistiti ricorrenti)
  • cistiti post-coitali
  • prevenzione e terapia delle disfunzioni perineali ante e post partum (pavimento pelvico ipotonico, esiti cicatriziali da lacerazioni o episiotomie, diastasi dei retti addominali, perdita di tono dell’addome, trattamento delle cicatrici aderenziali)

Riabilitazione del dolore pelvico

  • sindrome del nervo pudendo
  • dispareunia
  • vulvodinia o vestibulite vulvare
  • vaginismo
  • endometriosi
  • cistiti post-coitali

Riabilitazione colon-proctologica

  • incontinenza fecale e/o ai gas
  • stipsi da defecazione ostruita
  • stipsi da rallentato transito senza dissinergia
  • sindrome del colon irritabile
  • stipsi da dissinergia addomino-pelvica
  • prolasso ano-rettale e/o emorroidario

Prevenzione

  • preparazione del distretto lombo pelvico al parto
  • prevenzione delle sindromi dolorose durante la gravidanza
  • riabilitazione pre e post-operatoria nella chirurgia del prolasso degli organi pelvici

Come si svolgono le sedute di riabilitazione del pavimento pelvico

Durante la fisioterapia, la paziente viene seguita individualmente attraverso un percorso riabilitativo personalizzato.

Durante gli incontri si utilizzano tecniche di terapia manuale specifica, utilizzate per valutare e trattare le strutture del sistema neuro-muscolo-scheletrico (articolazioni, nervi, muscoli e tendini) e tecniche chinesiterapiche (esercizio terapeutico), che integrano l’attività respiratoria e l’attività muscolare perineale, reclutando in modo consapevole e volontario i muscoli del pavimento pelvico.

Si comincia imparando a riconoscere i muscoli perineali e a contrarli e rilassarli su base volontaria, attraverso esercizi visivi e tattili.

Progressivamente si inserisce il controllo respiratorio e si procede lavorando in varie posizioni, in modo da coinvolgere tutta l’area del pavimento pelvico. L’automatizzazione di tali movimenti conclude il percorso riabilitativo.

Analisi con il medico per il trattamento del pavimento pelvico

In aiuto alla chinesiterapia, la fisioterapista utilizza tecniche di

  • BIOFEEDBACK, che consiste nell’impiego di una sonda e di strumenti capaci di registrare una contrazione o un rilassamento muscolare che potrebbero non essere percepiti dalla donna.Il segnale viene quindi trasformato in segnale visivo, permettendo alla paziente di verificare le contrazioni o il rilassamento e di imparare a compierli in modo corretto
  • FES (FUNCTIONAL ELECTRICAL STIMULATION), che è indicata nei casi in cui i muscoli perineali non riescono ad essere contratti volontariamente ed in modo adeguato. È una tecnica passiva fondata sull’utilizzo di una sonda e relativi impulsi elettrici – assolutamente indolori – che a loro volta vanno a stimolare i muscoli del pavimento pelvico
Guarda questo articolo su Cerba Italia Magazine #10

La durata del percorso riabilitativo varia in genere da poche sedute ad un ciclo completo di fisioterapia in relazione al problema da trattare e alla risposta della paziente.

Nei casi in cui sia previsto un approccio chirurgico e/o farmacologico, il trattamento riabilitativo è, un valido supporto, perché aiuta la paziente a prevenire possibili ricadute e a velocizzare i tempi di recupero post-chirurgici.

Il lavoro avviene in equipe, per la presenza delle figure professionali della ginecologa e dell’urologo (ad esempio l’urologo è utile quando devono esser prescritti esami urodinamici e uroflussometrici nelle problematiche di incontinenza urinaria).

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