
Pubblicato il 12/05/2025
Sani e in forma dopo gli 80 anni
Curare l’alimentazione e fare attività fisica, senza strafare: basta poco per tenere sotto controllo l’indice di massa corporea e assicurarci il benessere anche in età avanzata
L’evoluzione del concetto di anzianità
C’erano una volta gli over65: fino a non molto tempo fa, infatti, i 65 anni rappresentavano un traguardo (anche sociale), oltre che un passaggio tra la maturità e la vecchiaia. Se nel comune linguaggio dopo i 65 si è anziani, allora nel passaggio tra “anziano” e “vecchio” non c’è proprio differenza, anche se “vecchio” ha un suono più lugubre.
Se pensiamo che la speranza di vita alla nascita nel 1861 (anno dell’unità d’Italia) era di 43anni in media, e che oggi è di circa 82 anni per gli uomini e 84 per le donne, bisognerà rifare tutti i conti per capire. Se il riferimento è al 1861, un 65enne era davvero un vecchio; per gli standard di oggi, invece, è poco più di un ragazzo. Del resto, scrive Ian Morris nel libro Why the West Rules – For Now,
«Americani ed europei contemporanei vivono mediamente trenta anni più a lungo dei loro bisnonni. Anche in Africa, nonostante malaria e Aids, la longevità media nel 2019 era di vent’anni superiore rispetto al 2000».
Per questo, se parliamo di vecchiaia oggi occorre alzare, e di molto, l’asticella.
Che cos’è che ci rende così longevi?
Tanti elementi di cui risparmio l’elenco, ma al centro dei quali occorre collocare lo stile di vita.
Guardatevi in giro e vi accorgerete che siamo anche più alti e più belli, e più performanti (in tutte le discipline sportive non c’è record che resista più di qualche anno o Olimpiade). Anche per gli over 80 fondamentali risulteranno l’alimentazione e l’attività fisica, aspetti che impattano su peso corporeo e indice di massa corporea (IMC o BMI, parametro biometrico che mette in rapporto peso e statura).
Il peso diviso per il quadrato della statura fornisce il BMI, che per un ottantenne alto 173cm che pesa 70 kg risulterà essere 23,41. BMI inferiore a 18,5 indica che la persona è sottopeso, tra 19 e 25 normopeso, tra 25 e 30 sovrappeso, oltre i 30 obeso. Il nostro ottantenne risulta quindi nel range di normalità e lì dovrà continuare a stare (e vedremo come).
L’importanza dell’alimentazione corretta
Il peso corporeo si tiene sotto controllo in primis attraverso l’alimentazione (qualità e quantità: diciamo, alla latina, est modus in rebus, come in ogni cosa). Relativamente alla qualità del cibo sarà preferibile consumare molta frutta e verdura rispetto a carne rossa; pesce almeno una volta a settimana; auspicabile pasto leggero la sera.
Il peso controlliamolo senza fanatismi e ossessioni: dotiamoci di una bilancia affidabile e pesiamoci ogni 10 giorni, nelle stesse condizioni; non disperiamoci se ci ritroviamo con un kg in più nonostante le attenzioni, è normale; fissare un margine da non superare nel 2-3% del peso ideale (1,5-2,0 kg).
Attività fisica regolare per gli over 80
Quanto all’attività fisica, anche se non possiamo pretendere record da un over 80, essa rimane fondamentale.
Come per il regime alimentare è la continuità ciò che conta: fare
esercizio due volte alla settimana è l’ideale se si fanno 50 minuti di attività (8-10 Km di bici o di cyclette; 15-20 minuti di tapis roulant; qualche minuto di stretching e di rinforzo del quadricipite, muscolo fondamentale per la deambulazione). Quattro volte alla settimana bastano 20 minuti di ginnastica o camminata.
Totale: 180 minuti (3 ore appena) nell’arco di 7 giorni. Una volta alla settimana si può anche riposare (anche il Creatore il settimo giorno si riposò): teniamo questa giornata come un calciatore in panchina, e se abbiamo dovuto saltare un giorno per rilevanti problemi («ieri non ne avevo voglia» non vale) si può ricorrere al “panchinaro”, per continuare la metafora calcistica. Naturalmente, quello proposto è uno schema che non deve e non può essere rigido.
Verso una longevità di qualità
Stando al trend degli ultimi secoli, la vita si allungherà ancora e tra non molto ci si dovrà occupare degli over 90 e degli over 100, anche questi in crescita numerica rilevante con tutto quello che comporta. Matusalemme, secondo la Bibbia, morì a 969 anni ma nessuno vuole arrivare fino là: è più importante vivere in salute gli anni che ci saranno concessi. Di certo scienza e tecnologia che tanto hanno concorso all’aumento “quantitativo” della vita potranno fare altrettanto per rendercela agevole, senza intoppi o incidenti di percorso e senza agguati di salute.
Un’ultima annotazione: lo stress nuoce sicuramente sia alla durata sia, soprattutto, alla qualità della vita. Purtroppo la totale eliminazione delle condizioni di stress non è pensabile perché è connaturato alla vita stessa. Ma, con le dovute cautele, qualche trappola stressante minore si può evitare.
Ad maiora: è un augurio di proiezione verso un futuro migliore che una volta si rivolgeva al giovane o al cinquantenne… Oggi vale anche dopo gli 80.