sport estivi: i consigli per fare movimento e divertirsi in sicurezza

sport estivi: i consigli per fare movimento e divertirsi in sicurezza

di Dott. Guido Marcangeli

Per godere di tutti i benefici del movimento e del gioco è fondamentale attuare le giuste misure di prevenzione. Ecco come entra in gioco la medicina sportiva

Lo sport in estate e il ruolo della medicina sportiva

Estate, tempo di camp sportivi, raduni e tornei. Avendo una discreta esperienza ormai trentennale come medico delle nazionali giovanili di basket maschili e femminili, ho maturato una certa idea di come si debba praticare lo sport in sicurezza (che, ahimè, non è mai assoluta) con l’insostituibile apporto della medicina dello sport. Che non è solo medicina di laboratorio (test, certificati di idoneità), ma è anche importantissima sul campo, dove il valore centrale è la prevenzione.

 

L’importanza della presenza medica costante

Nell’organizzazione di un camp o torneo deve esserci sempre un medico a disposizione 24 ore su 24. Il suo compito non è solo quello di intervenire tempestivamente in caso di infortuni e malanni, ma anche di individuare i rischi e verificare che siano messe in atto le corrette misure di prevenzione. Tutto parte dalla corretta preparazione degli operatori sportivi. Chi insegna uno sport non deve avere conoscenze solo tecnico-tattiche e metodologiche, ma avere nozioni di pedagogia, psicologia, auxologia (le leggi di maturazione e sviluppo del fisico), neuroscienze.

 

Norme di igiene sportiva da rispettare

Altro tema basilare è l’igiene sportiva: fare la doccia e cambiarsi gli indumenti sempre dopo l’attività fisica, lavare e asciugare i capelli prima di uscire nuovamente all’aperto, usare ciabattine negli spogliatoi, tenere le unghie corte e pulite, cambiarsi le scarpe per praticare l’attività fisica. Durante l’allenamento o il gioco bisogna togliere o coprire con un cerotto qualsiasi cosa possa essere pericolosa per sé stessi e per gli altri (catenine, orologi, orecchini, piercing). Curare anche l’abbigliamento: non usare calzettoni lisi o scarpe strette o larghe per evitare le vesciche; la bocca deve essere libera, onde evitare pericolosi soffocamenti; le scarpe devono essere allacciate correttamente.

 

Salute, prevenzione e stile di vita

Chi pratica sport ha poi un assoluto bisogno di efficienza organica. Innanzitutto è fondamentale la visita sportiva, agonistica o non agonistica, e poi bisogna seguire un corretto stile di vita: evitare fumo e alcol, dormire a sufficienza, rispettare i tempi di recupero dopo un carico fisico. Seguire una dieta bilanciata e, soprattutto in estate, consumare più frutta e verdura e bere almeno 1,5-2 litri di acqua. Prima di scendere in campo, due cose sono importanti.
Primo, verificare che gli impianti siano a norma e non presentino elementi di pericolosità, al chiuso come all’aperto.

 

Dispositivi di sicurezza e pronto soccorso

Secondo, nel momento dell’allenamento o della gara dovrebbero esserci, o essere velocemente reperibili, il medico o i medici responsabili, un’ambulanza se la manifestazione lo richiede, e un’infermeria (pulita e non usata come magazzino). Se il medico è altrove, occorre avere a disposizione una borsa di pronto soccorso “laica”, cioè che non contiene alcun farmaco (perché la terapia è esclusivamente di pertinenza medica), ma fornita con strumenti di primo soccorso quali guanti in lattice, garze in compresse, disinfettante, cerotti sportivi (salvapelle/taping), cerotti antivesciche, pinzette, forbici, ghiaccio (istantaneo o spray). In caso di infortunio, in assenza di personale sanitario, l’operatore sportivo “laico” dovrebbe attenersi al metodo detto P.R.I.C.E. (protezione – riposo – ghiaccio – compressione – elevazione).

 

Come gestire gli infortuni sportivi

Quando la persona infortunata è cosciente, la protezione è l’intervento più indicato e migliore da fare, e possono prendersene carico potenzialmente tutti. Diverso il caso degli infortuni con perdita di coscienza o di situazioni di estrema urgenza: quando occorre un intervento di BLS – Basic Life Support (cioè manovre salvavita di base come la rianimazione cardiopolmonare e l’uso di defibrillatore automatico esterno – DEA) possono entrare in gioco sia gli operatori sanitari sia operatori non sanitari, purché abbiano seguito degli appositi corsi.

 

 

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