
Pubblicato il 28/10/2025
Stress lavoro-correlato: da obbligo normativo a leva per il benessere e la produttività
La valutazione INAIL sullo stress lavoro-correlato, obbligatoria per le aziende, può diventare un’occasione concreta per migliorare l’organizzazione e il clima lavorativo? Se gestita bene, sì.
Questo è un tema di Medicina del Lavoro di cui sempre più realtà aziendali stanno prendendo coscienza, con beneficio per le persone che lavorano e per la produttività.
Una definizione del problema
Ma, innanzitutto, che cos’è lo stress lavoro-correlato, conosciuto anche come stress occupazionale?
Queta formula definisce una reazione, di tipo fisico ed emotivo, che si sviluppa in risposta a pressioni legate al contesto professionale.
Si manifesta quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano le risorse disponibili del singolo, generando un impatto significativo sulla salute dei lavoratori e, di conseguenza, sull’efficienza delle organizzazioni.
I segnali riconducibili allo stress, in generale, possono essere molteplici.
Dal punto di vista fisico, si presentano spesso mal di testa ricorrenti, disturbi digestivi, tensioni muscolari e senso di stanchezza costante.
A livello emotivo, invece, si rilevano sintomi come ansia, irritabilità, disturbi del sonno e, nei casi più gravi, stati depressivi.
Si parla di stress lavoro-correlato quando i fattori di stress risultano riconducibili, appunto, al contesto lavorativo: una conclusione a cui non sempre è semplice pervenire, data la complessità delle situazioni analizzate, che richiede grande sensibilità e capacità di discernimento da parte del medico competente.
Bisogna inoltre tenere conto che anche il comportamento stesso del lavoratore o della lavoratrice può cambiare a causa di una condizione di stress: calo della produttività, aumento degli errori, assenteismo, conflittualità e difficoltà a concentrarsi sono tutti indicatori da non sottovalutare, e ancora più delicato è il compito del medico competente nel correlarli a fattori che hanno origine sul luogo di lavoro, oppure al di fuori di esso.
Cosa dice la normativa
La normativa italiana in materia di salute e sicurezza, in particolare il D.lgs. 81/08, impone alle aziende di ogni settore e dimensione l’obbligo di valutare e gestire il rischio da stress lavoro-correlato.
Questo avviene attraverso una serie di attività, tra cui l’analisi di dati aziendali, la somministrazione di questionari, l’osservazione diretta dell’ambiente lavorativo e, se necessario, il coinvolgimento di professionisti come medici del lavoro o psicologi.
Il modello INAIL è oggi lo standard di riferimento più diffuso.
Si basa su una griglia di indicatori aziendali oggettivi da analizzare su un periodo triennale: ad esempio numero di infortuni, ferie non godute, turnover, contenziosi, richieste di visita al medico competente, segnalazioni di molestie o pressioni indebite.
A fronte di punteggi elevati (le domande chiedono di indicare se nel periodo di tempo in esame l’incidenza del singolo indicatore è aumentata, diminuita o rimasta invariata), l’azienda è tenuta ad approfondire la situazione e attivare eventuali azioni correttive.
Le chiavi per migliorare: coinvolgimento delle persone e capacità di interpretare dati e contesto
Al di là degli adempimenti formali, questa valutazione rappresenta un’opportunità preziosa per le organizzazioni.
Permette di mettere a fuoco dati e dinamiche spesso già percepite ma non sistematizzate, e consente di avviare interventi di miglioramento che possono incidere positivamente sul benessere dei lavoratori e delle lavoratrici.
Molti correttivi sono semplici da attuare, non richiedono investimenti significativi e producono effetti misurabili sul clima interno, sulla motivazione e sulla produttività.
Perché tutto questo sia efficace, è fondamentale che il processo coinvolga attivamente le persone e che i risultati vengano interpretati con attenzione al contesto specifico.
Le risposte ai questionari, i dati raccolti e le criticità emerse, infatti, devono essere letti alla luce della realtà aziendale, evitando automatismi o soluzioni standardizzate.
L’impegno di Cerba HealthCare
In questo scenario, Cerba HealthCare Italia affianca le aziende offrendo un servizio completo per la gestione dello stress lavoro-correlato.
Il supporto comprende protocolli su misura, pienamente conformi alle normative vigenti, e si articola in tutte le fasi: dalla valutazione iniziale all’implementazione di strategie di miglioramento.
Particolare attenzione è dedicata al coinvolgimento diretto dei dipendenti, tramite focus group e attività partecipative, per garantire soluzioni condivise ed efficaci.
L’obiettivo è promuovere un ambiente di lavoro più sano, collaborativo e sostenibile, in cui le persone possano lavorare con maggiore serenità e le aziende possano crescere in modo più equilibrato.