
Pubblicato il 06/05/2025
Tecarterapia: storia e innovazione
Un trattamento utile e versatile che utilizza gli effetti benefici del calore per il trattamento delle patologie del sistema osteo-articolare
Il calore come rimedio e la nascita della Tecarterapia
Da millenni l’umanità utilizza il calore come rimedio al dolore, e con il progredire della scienza medica si è arrivati a comprendere che questo è particolarmente utile nelle patologie muscolari e in tutti i casi in cui ci sia la necessità di aumentare l’apporto di sangue in una zona. La Tecarterapia, nota anche come Tecar (Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo), è una terapia fisica che utilizza radiofrequenze per generare calore, stimolando la microcircolazione e la vasodilatazione dei tessuti e l’aumento della temperatura interna.
Le origini storiche della Tecarterapia
La sua diffusione è abbastanza recente, anche se gli studi sul principio di funzionamento risalgono alla fine dell’Ottocento. Nel 1890, l’ingegnere serbo-americano Nikola Tesla scoprì che la corrente ad alta frequenza poteva produrre calore nel corpo umano. Pertanto, suggerì l’uso di questa corrente a scopi medici.
Gli studi pionieristici e la diatermia
A occuparsene per la prima volta fu il medico e fisico francese Jacques-Arsène d’Arsonval. Con i suoi studi scoprì che una corrente a frequenza maggiore di 5 kHz non causava contrazioni muscolari e stimolazioni nervose (a differenza dell’elettroshock) e suppose che il calore potesse avere degli effetti benefici per il corpo. Nel 1908 il fisico tedesco Karl Franz Nagelschmidt coniò il termine “Diatermia” (dal greco “attraverso” e “calore”) effettuando i primi esperimenti su pazienti. Successivamente, nel 1913 scrisse il primo libro sull’argomento, che rivoluzionò la materia. Dobbiamo poi fare un salto avanti di parecchi decenni. Nel 1995, gli studiosi della Unibell International perfezionarono questo approccio terapeutico e brevettarono i marchi Tecar e Tecarterapia.
La diffusione moderna e le Olimpiadi di Atlanta
Fu con le Olimpiadi di Atlanta, un anno dopo, che la Tecarterapia sviluppata dalla Unibell acquisì popolarità a livello globale. Inizialmente destinata agli sportivi nel percorso di recupero da infortuni, questa metodica ha poi trovato molti altri utilizzi e oggi ne possono beneficiare tutte le persone, comprese quelle affette da patologie muscolo-scheletriche. Con quasi 30 anni di storia e numerosi studi clinici a supporto, oggi possiamo affermare che la diatermia ottiene ottimi effetti terapeutici. Si esegue tramite un apparecchio che permette di regolare l’intensità delle frequenze, controllando la profondità di azione e agendo direttamente e precisamente sulla parte di tessuti lesionati o infiammati.
Il meccanismo d’azione della Tecarterapia
Le onde radio, a contatto con i tessuti, generano calore in profondità e stimolano così la guarigione dei tessuti stessi, attraverso tre effetti: incremento del microcircolo (per ridurre dolore e infiammazione in fase acuta, per trattare le lesioni muscolari e diminuire l’edema), vasodilatazione (con incremento della produzione di ATP, dell’ossigenazione dei tessuti, della circolazione linfatica e dei processi naturali di riparazione tissutale), e aumento della temperatura interna (con conseguenze simili a quelle degli altri due effetti). Importante è ricordare che il calore che prodotto dalla Tecarterapia è endogeno: l’energia che l’apparecchio medicale trasmette stimola i tessuti così da far produrre a loro il calore. Per ottenere uno dei tre effetti che abbiamo visto (aumento del microcircolo, vasodilatazione o aumento della temperatura interna), il fisioterapista regolerà la quantità di energia che il dispositivo trasferisce alle piastre.
Patologie trattate e benefici della Tecarterapia
La Tecar nelle sue tre modalità riesce, quindi, a trattare traumi, edemi, ematomi e altre patologie infiammatorie di natura muscolo-scheletrica, tra cui stiramenti, strappi muscolari, distorsioni, tendiniti, artrosi, lombalgie, cervicalgie, sciatalgie, epicondiliti, colpi di frusta, fasciti plantari, gonartrosi.
Vantaggi, combinazioni terapeutiche e controindicazioni
Il dolore si riduce grazie alla stimolazione della microcircolazione e alla vasodilatazione e viene favorita la riparazione dei tessuti danneggiati, con una più rapida guarigione. Un altro vantaggio della Tecarterapia è che può essere utilizzata in combinazione con altre terapie fisiche per ottimizzarne i risultati. Per questo motivo, gli specialisti la indicano come primo approccio di cura per poi passare alla terapia manuale e gli esercizi terapeutici. Come per qualsiasi trattamento, è importante consultare un professionista competente prima di iniziare la Tecarterapia. Le controindicazioni a questo trattamento includono: tumori, infezioni attive, pacemaker o dispositivi elettronici impiantati, gravidanza.
Dove effettuare la Tecarterapia
Presso le strutture Cerba HealthCare Italia è possibile effettuare tutte le valutazioni utili a impostare il trattamento di Tecarterapia più appropriato