Un’iniezione sottocutanea, una volta al mese, può cambiare la vita a chi soffre di emicrania
Chi soffre di emicrania sa bene quanto questa patologia sia invalidante e quanto sia difficile trovare soluzioni durature, che vadano oltre i semplici antinfiammatori e che non comportino effetti indesiderati. Quello che per lungo tempo è sembrato impossibile, però, ora è diventato realtà per un numero significativo di pazienti: l’arrivo delle terapie a base di anticorpi monoclonali, con valenza preventiva, negli ultimi anni ha rivoluzionato l’approccio all’emicrania, cambiando la vita a milioni di persone, in assenza di effetti collaterali.
Ulteriore buona notizia: questa terapia innovativa è disponibile anche in Cerba, al Poliambulatorio Medica Group di Montecchio Maggiore (VI).
L’emicrania: un problema invalidante
L’emicrania è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la terza patologia più diffusa al mondo; è al secondo posto fra le malattie che causano disabilità e al primo posto nella fascia d’età sotto i 50 anni. I numeri parlano chiaro: soffre di emicrania il 25% delle donne ed il 12% degli uomini (in Italia si tratta di 8 milioni di persone).
Questa patologia impatta sui rapporti familiari, sulle relazioni sociali e comporta la perdita di giornate di lavoro. Insomma, compromette la qualità di vita.
Ma cos’è l’emicrania esattamente?
L’emicrania è una forma ricorrente di mal di testa
– spiega il Dott. Gianni Mario Moro –
che si presenta con un dolore acuto o pulsante che può salire d’intensità, può durare poche ore o alcuni giorni, con sintomi variabili da soggetto a soggetto, che possono essere in molti casi insopportabili. Talvolta l’emicrania è preceduta da alcuni sintomi come lampi di luce o formicolii (aura emicranica). Chi sperimenta un attacco di emicrania deve spesso ricorrere al riposo completo in ambiente tranquillo ed al buio.
Come si presenta l’emicrania?
I sintomi hanno una variabilità soggettiva per durata ed intensità e possono includere: dolore pulsante, nausea, vomito, disturbi visivi, sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia) agli odori (osmofobia), irritabilità, nervosismo, agitazione, difficoltà di concentrazione, brividi, sudorazione.
Al termine della fase dolorosa segue una fase debilitante caratterizzata da stanchezza, aumento della diuresi, inappetenza.
L’emicrania si distingue in episodica e cronica (se ci sono più di 12 attacchi al mese). Tuttavia, anche chi ne è colpito in forma episodica spesso non si sente mai libero completamente dai sintomi: un attacco di emicrania può durare fino a 72 ore ed essere preceduto o seguito per 24 ore da vari malesseri.
Anche chi ha solo 3 attacchi al mese – sottolinea il dott. Moro – spesso vive male anche gli altri 20-25 giorni a causa della “cefalalgofobia”, ovvero la paura che venga l’attacco. Si aggiunge quindi una seconda disabilità, perché oltre al dolore anche l’ansia determina un comportamento limitante.
Le cause dell’emicrania non sono ancora del tutto chiare.
È certo che più fattori giochino un ruolo determinante: in primo luogo la predisposizione genetica, fattori esterni, patologie sistemiche, fattori ormonali.
Talvolta è stata segnalata la correlazione tra emicrania e il consumo di alcuni alimenti o bevande. Sicuramente c’è un legame con lo stress, disturbi del sonno, fattori climatici, uso dii alcuni farmaci, problemi fisici.
La novità: anticorpi monoclonali per prevenire l’emicrania
Dopo molti anni di attesa, sul fronte terapeutico recentemente si sono resi disponibili dei nuovi farmaci, completamente diversi dai precedenti per efficacia e tollerabilità: gli anticorpi monoclonali verso il CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina).
Si tratta di farmaci biologici, molto selettivi, che si legano o al recettore o al CGRP stesso, bloccandone l’azione.
Il CGRP è un neuropeptide, una piccola proteina che viene liberata dalle terminazioni nervose trigeminali ed è responsabile della vasodilatazione dei vasi meningei e della trasmissione del dolore a livello centrale.
Bloccando la sua azione si impedisce di fatto l’attacco emicranico.
Spiega sempre il dott. Moro:
“Quella basata sugli anticorpi monoclonali è una terapia preventiva che il paziente effettua una volta al mese tramite l’iniezione sottocutanea e che permette di ridurre il numero di attacchi e l’assunzione di farmaci.
È molto efficace e non ha effetti collaterali.
Negli studi scientifici internazionali si è osservata la scomparsa totale delle crisi emicraniche in più del 20% dei casi; una riduzione delle crisi superiore al 50% in almeno il 60% dei casi; un miglioramento soddisfacente e una netta riduzione del consumo di antidolorifici nel rimanente 20% dei pazienti.
Gli effetti collaterali, tanto temuti con le terapie tradizionali, sono risultati peri al placebo con questi nuovi farmaci.
Le uniche controindicazioni riguardano, per motivi etici, le donne in stato di gravidanza e i giovani sotto i 18 anni, oltre a pazienti con gravi patologie cardio-cerebro-vascolari”.
Il Poliambulatorio Medica Group, che si trova in via Leonardo da Vinci a Montecchio Maggiore (Vicenza), è una struttura polispecialistica del gruppo Cerba Healthcare che offre la possibilità ai soggetti emicranici di accedere a percorsi dedicati che includono anche le terapie con anticorpi monoclonali.
Prima di prescriverle viene effettuata una visita accurata e il paziente è sempre seguito in tutto: il neurologo specialista in diagnosi e terapia delle cefalee ne valuta l’indicazione all’uso, esegue la somministrazione e segue l’andamento nel tempo.
Professionisti in neurologia a montecchio maggiore