
Pubblicato il 18/08/2025
ZZZ…zanzare. Come possiamo difenderci?
In un clima caldo-umido, simile a quello tropicale che ci tormenta in questi giorni, a dominare la scena sono proprio loro: piccoli insetti che ci disturbano nelle serate estive con il loro ronzio e le loro punture. Spesso ci capita di trascorrere notti insonni a caccia di questi animaletti fastidiosi, nascosti negli angoli più remoti delle nostre camere da letto, pronti ad assalire la preda.
Negli ultimi anni le zanzare sono diventate sempre più numerose e agguerrite. Gli esperti entomologi sostengono che la proliferazione di questi insetti è dovuta a diverse cause. In primo luogo, l’alterazione dell’ecosistema, causata ad esempio dalla drastica diminuzione del numero di rondini, che si nutrono prevalentemente di zanzare. Un altro fattore determinante è il clima, sempre più caldo e umido: le temperature elevate e l’elevata umidità creano condizioni ideali per la riproduzione di questi insetti.
È importante ricordare che un tempo le zanzare erano perlopiù confinate in zone di campagna e nelle aree periferiche delle città, dove, a causa del basso livello igienico, trovavano ambienti ricchi di rifiuti ideali per la loro proliferazione.
Caratteristiche delle zanzare
Le zanzare appartengono alla famiglia dei cucilidi.
Nel mondo esistono circa 3000 specie di zanzare diverse, di cui 67 presenti in Italia.
La specie nostrana, Culex pipens, depone le uova in vasche e fontane, nel tronco dei platani e degli olmi, nei tombini, negli annaffiatoi, nei sottovasi, tra i rifiuti, nelle acque piovane o di fogna non smaltite. Questi insetti hanno imparato a sopravvivere in acque sporche, dove i loro predatori naturali, come rane e pesci rossi, non riescono a vivere.
Le zanzare sono piccoli insetti ematofagi, si nutrono, cioè, di sangue. Per localizzare le loro prede utilizzano stimoli visivi, termici e olfattivi. La vista è il senso più importante durante il volo a lunga distanza, mentre l’olfatto prevale quando si avvicinano alla preda. Le antenne funzionano come dei radar attraverso cui percepiscono il calore del corpo, il sudore e l’anidride carbonica emessa dalla respirazione.
Una zanzara può rilevare la presenza di un uomo o di un animale grazie all’anidride carbonica emessa con il respiro anche a centinaia di metri di distanza: volando controvento, rileva le molecole di anidride carbonica presenti nell’aria attraverso un apparato sensoriale posto sulle antenne e sul capo. Più anidride carbonica viene emessa, maggiore è l’attrazione per l’insetto.
Gli occhi delle zanzare non hanno una grande capacità visiva, ma permettono loro di orientarsi al buio.
Solo la zanzara femmina si nutre di sangue: per nutrire le uova fecondate, essa va in cerca delle proteine contenute nel sangue. Il maschio, invece, non punge, muore dopo aver fecondato la femmina, e si nutre del nettare dei fiori e altri liquidi vegetali.
La puntura della zanzara avviene attraverso un pungiglione (o proboscide) che penetra nella cute della preda. Prima di succhiare il sangue inietta, tramite il pungiglione, una saliva ricca di sostanze anestetiche ed anticoagulanti.
Durante la suzione, le zampe posteriori restano sollevate: fungono da sistema d’allarme, permettendole di percepire eventuali spostamenti d’aria e fuggire in caso di pericolo.
Cosa attrae le zanzare?
La constatazione di un diverso potere attrattivo delle persone ha fatto nascere la credenza popolare secondo cui alcune persone avrebbero il sangue più “dolce” e quindi più appetibile per le zanzare.
In realtà non tutto è ancora chiaro riguardo alle caratteristiche dell’essere umano che attraggono questi insetti.
È certo, però, che le zanzare sono in grado di percepire anche a distanza stimoli provenienti dal corpo umano e animale, in particolare odori e sostanze chimiche: anidride carbonica espirata e traspirazione cutanea, sebo, sudore, ormoni sessuali, in particolare gli estrogeni.
Fondamentale è anche la temperatura e l’umidità della pelle: una cute tiepida e asciutta è preferita rispetto a una fredda e bagnata.
Uno studio condotto su 700 persone ha evidenziato che chi produce in maggior quantità sostanze di richiamo sessuale (ormoni) attira più facilmente le zanzare. Inoltre, sembrano essere particolarmente attratte dai fumatori a causa delle sostanze chimiche che trasudano dalla pelle, e dai vegetariani, perché il loro respiro contiene ottanolo, prodotto dalla digestione di frutta e verdura.
Sembra, inoltre, che le zanzare preferiscano come preda gli adulti ai bambini e gli uomini alle donne. La preda ideale è un uomo adulto, vestito di scuro e di corporatura robusta (le persone in carne emettono maggiore calore).
Come evitare i morsi
La prevenzione deve avvenire su diversi fronti: agendo sia sulla persona, sia sull’ambiente esterno e domestico. I repellenti non hanno tutti lo stesso meccanismo d’azione, e in realtà si sa ancora poco sul loro preciso funzionamento.
Un buon repellente deve avere un grado di volatilità che consenta il mantenimento di una concentrazione efficace sulla superficie cutanea, senza evaporare troppo velocemente.
Tra i fattori che influenzano l’efficacia ci sono: frequenza e uniformità delle applicazioni, numero e specie di zanzare presenti, caratteristiche attrattive del soggetto, evaporazione e assorbimento attraverso la cute, diluizione con il sudore, temperatura ambientale e condizioni ambientali sfavorevoli come vento e pioggia.
È importante applicare i repellenti su tutta la pelle esposta, poiché le zanzare si posano anche a pochi centimetri dalle zone trattate.
Repellenti chimici e naturali
Esistono prodotti costituiti da sostanze chimiche e altri a base di sostanze naturali.
La molecola chimica usata più frequentemente e il dietiltoluamide (N,N-dietil-3-metilbenzamide o DEET), che sembra inibire i recettori presenti sulle antenne delle zanzare.
I repellenti attualmente in commercio sono presenti sottoforma di stick, creme, lozioni, spray o con concentrazioni variabili di DEET. È una sostanza ben tollerata, usata in tutto il mondo da oltre 50 anni.
Va applicata formando un sottile strato uniforme sulla cute, evitando occhi, bocca, genitali, ferite, tagli o zone con eczema. Non deve essere inalata o spruzzata negli occhi. Dopo l’uso, è consigliato lavare la pelle con acqua e sapone.
Negli ultimi anni sono state studiate migliaia di piante nel tentativo di trovare sostanze con azione repellente.
Gli oli essenziali efficaci nell’allontanare le zanzare sono: citronella, cedro, prezzemolo, menta, verbena, geranio, lavanda, pino, cannella, rosmarino, basilico, timo e aglio. Il loro effetto, però, è limitato nel tempo, rendendo necessarie applicazioni frequenti.
Queste essenze vengono utilizzate anche per realizzare prodotti per ambienti, come candele, sticks e diffusori, che ne rilasciano gradualmente l’aroma. Un’altra sostanza usata per allontanare le zanzare è il piretro, presente in spray o le pastiglie da utilizzare con i fornellini elettrici.
Alcuni sostengono che sostanze come vitamina B1, aglio e lievito di birra, ricchi di vitamine del gruppo B, se assunte per bocca ed eliminate per diffusione cutanea, abbiano effetti repellenti. Tuttavia, studi recenti smentiscono queste proprietà.
Strategie alternative e rimedi post puntura
Per ridurre al minimo l’utilizzo di repellenti chimici, è consigliabile installare zanzariere alle finestre o sui letti. Quando si sta all’aperto è opportuno, inoltre, coprirsi con abiti chiari in cotone, evitando di scoprire braccia e gambe. È inoltre preferibile evitare profumi, lacche e creme che, combinandosi con l’odore naturale del corpo, attirano ancora maggiormente le zanzare. Su balconi e giardini vicino casa bisogna evitare la formazione di piccole raccolte di acqua stagnante, come bacinelle, barattoli, sottovasi o abbeveratoi. Nelle vasche ornamentali è utile bene inserire pesci rossi, che si nutrono di zanzare e piccoli insetti.
Se, nonostante questi accorgimenti, non riusciamo ad evitare i morsi, si possono usare pomate a base antistaminici o cortisonici per alleviare il prurito e gli arrossamenti provocati dall’inoculazione di sostanze anticoagulanti e anestetiche prodotte dalle zanzare.